Categories: Cronaca

Diritto di lavorare come sancito dalla costituzione

La nostra Repubblica, come recita l’articolo uno della costituzione, è fondata sul lavoro. Dicono che abbiamo la costituzione più bella del mondo, va bene, ma nessuno la attua come veramente si deve. Quel libricino viene sbandierato solo quando fa comodo, ma quello che c’è scritto dentro non ha mai una valenza forte per il popolo italiano.
In questo paese il nodo lavoro ha sempre diviso l’Italia. Già all’indomani dell’unità d’Italia, il paese ha subito una divisione costruita a tavolino. Rapinato il sud di tutti i suoi beni economici, il nord è diventato la perla del paese in termini lavorativi. Certo, i soldi del sud ricco portati al nord dopo l’unità d’Italia, sono serviti per far crescere il nord povero. Dopodichè il meridione è rimasto ostaggio del Nord. Al nord si è concentrato tutto il tessuto produttivo del paese, mentre al sud sono rimasto le briciole che non sono mai servite per farlo crescere.
Così si è sviluppato un tessuto sociale privo di occupazione. Una volta scritta la costituzione, e partorito l’articolo uno che recita così: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Ebbene, di questo articolo sono venuti meno due principi senza mai modificare la costituzione: lavoro e sovranità.
Quindi il diritto a lavorare è sancito dalla costituzione, eppure il lavoro al sud non è mai arrivato. Le mafie sì, quelle si sono costituite in tutte le regioni meridionali ed hanno tenuto in scacco lo stesso stato. Ma il principio del lavoro per tutti non c’è mai stato. Al sud non c’è lavoro da sempre, quel poco che esiste è quello che rientra nella pubblica amministrazione, il cosiddetto posto fisso, per il resto, non c’è quell’apparato industriale come al nord e, quindi, il lavoro privato è inesistente. Nessun governo, dal dopoguerra ad oggi, ha mai pensato di costruire le stesse condizioni lavorative del Nord. Mai. Sono stati solo fatti sprechi di denaro pubblico per infrastrutture partite e mai terminate. Questa macchina infernale ha creato solo lavoro momentaneo che è finito in un giro di pochi mesi. L’ossatura, vale a dire le imprese private di grandi e piccole dimensioni, che lavorassero intorno ad un tessuto industriale, non ci sono mai state, perché le industrie non sono mai nate per davvero. Quelle poche che sono arrivate, rigorosamente di imprenditori del nord, sono nate e morte in pochissimi anni. Così nel meridione è venuto meno il diritto a lavorare, e tutto si è fermato allo scippo avvenuto nell’unità d’Italia. Il nord è diventato ricco e pieno di lavoro, il sud sempre più povero e senza lavoro.

Redazione

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