Gio. Giu 8th, 2023

Autunno 1992. Roma, Studi Rai di Saxa rubra. In una pausa durante la registrazione della trasmissione televisiva “Parte civile”, la giornalista e conduttrice Donatella Raffai, si reca nel suo camerino per fare alcune telefonate , quando viene raggiunta dall’assistente di studio che l’avverte della visita di un’ammiratrice “speciale”.

“E’ permesso, Signora Raffai?, se non l’è di troppo disturbo, vorrei presentarle una persona…”, spiega, bussando alla porta del camerino, l’assistente.

“Prego, avanti!…”, risponde la Raffai, trovandosi al cospetto di un’anziana signora.

“Eccoci!… questa, è “Nonna Isolina”, è la bisnonna di un nostro operatore e ci teneva molto  a conoscerla di persona e a  farle i complimenti!…”, fa le presentazioni, l’assistente televisivo.

“Oh, ma è un vero piacere conoscerla, nonna Isolina!…venga, venga pure, si accomodi!…”, cerca di mettere a suo agio l’anziana donna, la giornalista, volto di Rai Tre.

Ve bene, Signore, io vi lascio alle vostre chiacchiere!”, si congeda l’assistente di studio.

“Allora, signora Isolina, che mi dice?…da dov’è che viene: dove abita?…”, domanda alla nonnina, la Raffai.

“Eh, io,Signora Raffai, vi volevo tanto vedere dal vivo…era proprio un mio desiderio!…Io vengo dall’Abruzzo, per l’esattezza da Roseto degli Abruzzi e ho compiuto pochi giorni fa ottant’anni!…Infatti, per festeggiarli con voi, ho portato una torta rustica tipica del mio paese …”, si racconta nonna Isolina, continuando: “Io vivo con  mio nipote, ma lui non c’è quasi mai, perché lavora dalla mattina fino a tarda sera come cameriere in un ristorante …E’ un bravissimo ragazzo, sapete?…A volte, mi fanno compagnia le mie amiche, ma , quando sono impegnate , resto proprio da sola e, allora, l’unico conforto è la televisione…A me, piacciono assai le telenovelas sudamericane, e  pure gli sceneggiati, anche se la mia passione, finché lo conducevate voi,  era “Chi l’ha visto?”…Il mercoledì sera, infatti, malgrado le proteste di mia nuora, che voleva vedere i “Filmissimi” di Rete4,  non me ne perdevo una puntata!…,Mo’, vi devo dire la verità, da quando ve ne siete andata, non lo guardo più!…Un poco, mi dispiace, però, senza di voi, non è più la stessa cosa!…Anche perché voi, con la vostra personalità e il vostro carattere combattivo lo rendevate un programma vivo, anche se pieno di dolori e di tristezze… Voi, pure col vostro piglio severo, da “grande conduttrice”, sapevate come addolcire tutto e si vedeva che vi appassionavate alle storie veramente!…Adesso,  vi guardo in quest’altro programma che fate, prima del Tg… pure siete brava, eh!, ma non è la stessa cosa!…Ditemi un po’, non è che c’è speranza di rivedervi, insomma: non è che ci ripensate e lo conducete di nuovo ,“Chi l’ha visto?”…”.

Nonna Isolina, io la ringrazio!…le sue parole, il suo affetto e quello di tutto il pubblico della trasmissione, mi confortano!…”, ringrazia, commossa, la Raffai, aggiungendo: “Il fatto è che io volevo mettermi in gioco e  proporre al pubblico qualcosa di nuovo…ma mi rendo conto che l’affetto per “Chi l’ha visto?” ,da parte dell’opinione pubblica, è molto forte e le confesso, che la cosa non mi lascia affatto indifferente…Per ora, intendo continuare questa mia nuova esperienza…domani, forse, chissà!, un ritorno?…Come diceva Rossella O’Hara, nel film “Via col vento”: “Ci penserò domani, dopotutto, domani,è un altro giorno!”…Intanto, mi raccomando: lei continui a seguirmi…Per il resto, le dico solo che il tempo, potrebbe riservare  delle gradite  sorprese…In fondo, come recita il poeta?: “Chi vuol esser lieto sia, del doman , non v’è certezza!”…”.

“Se non hai la tempra giusta , quella che fai è una Tv moscia. Donatella Raffai ce l’aveva eccome, la tempra giusta. Mi accorsi immediatamente di quanto fosse brava e soprattutto rimasi colpito dalla sua ferrea determinazione”.Così, il giornalista, scrittore, conduttore e autore ,Corrado Augias, ha ricordato, in un’intervista ,  a pochi giorni dalla sua scomparsa,Donatella Raffai, collega che debuttò al suo fianco nel 1987, nella trasmissione di Rai Tre,Telefono giallo”.

Secondogenita, nata a Fabriano, nelle Marche, l’8 settembre 1943, da Antonio Raffai, ammiraglio veneto di origini nobiliari e da Maria Jelardi, nobildonna di origini campane, pronipote del marchese e senatore Nicola Polvere e ,figlia del Generale Carlo Jelardi, trascorre l’infanzia e la giovinezza tra Roma e San Marco dei Cavoti, in provincia di Benevento, paese dove abitava il nonno materno.

Trasferitasi definitivamente nella Capitale, attratta dallo Spettacolo, appena sedicenne, intraprende la carriera di attrice , debuttando nel 1960, nel ruolo di una studentessa, nel film “Dolci inganni” di Alberto Lattuada.

In seguito, abbandonato il set e il mondo del Cinema, lavora come responsabile delle pubbliche relazioni  e curatrice d’immagine di alcuni cantanti per la casa discografica RCA. Infatti, nel 1969 affianca Nada, nel suo esordio  al Festival di Sanremo e,nel 1970, il cantautore Claudio Baglioni,prendendo parte al video della canzone  di quest’ultimo “Una favola blu”.

Rilevata una quota del “Piper”, celebre locale notturno della Capitale,nel 1971, entra in Rai come conduttrice delle trasmissioni radiofoniche di attualità: “Voi e io”,Radio anch’io” e “Chiamate Roma3131”, per poi approdare alla Televisione, alla fine del decennio Ottanta.

Autrice e conduttrice di programmi di approfondimento e di  cronaca, in onda su Rai Tre, rete allora diretta da Angelo Guglielmi , nel 1987, affianca il giornalista e scrittore Corrado Augias nel programma “Telefono giallo”, cui seguono: “Filò”, “Posto pubblico nel verde” e “Camice bianco”.

Poi, nel 1989, sempre su Rai Tre, conduce insieme con il giornalista, saggista  e, (più tardi) politico, Paolo Guzzanti, la trasmissione “Chi l’ha visto?”,rubrica settimanale dedicata alla ricerca di persone scomparse e all’approfondimento di casi di cronaca, raccogliendo un largo consenso di pubblico, confermato anche nelle edizioni 1989-1990 e 1990-1991, presentate insieme con l’avvocato-conduttore, Luigi Di Majo, grazie al quale ,nel 1990, si aggiudica i premi Telegatto  e Oscar Tv come “personaggio televisivo femminile dell’anno”.

Pronta per nuove esperienze, nell’autunno del 1991, lascia la conduzione di “Chi l’ha visto?” per la trasmissione “Parte civile”, programma di denuncia delle ingiustizie subite dai cittadini, in onda in prima serata  su Rai Tre, fino alla stagione successiva, quando ,dalla fascia serale, passa a quella pre-serale, con la rubrica quotidiana “8262”, cancellata però dopo poche settimane a causa dei bassi ascolti.

Così, nel gennaio 1993 torna al timone di “Chi l’ha visto?”, che conduce, questa volta, in solitaria fino all’aprile 1994, quando viene sostituita dalla giornalista e presentatrice, Giovanna Milella. Tuttavia, ispirata dalla trasmissione, pubblica i libri “Chi l’ha visto?”, edito dalla Eri Edizioni e “Scomparsi”, edito dalla Rizzoli.

Di nuovo in video,  nell’autunno del 1994, conduce su Rai Due,Filo da torcere”, approfondimento sulle interrogazioni parlamentari, la cui messa in onda, in un primo momento, slitta ,per poi essere sospesa definitivamente dai dirigenti della Tv di Stato.

Quindi, fra il 1995 e il 1996, presenta su Rai Uno il  talk show di seconda serata “Anni d’infanzia”, incentrato su tematiche legate dal mondo dei bambini e “Lasciate un messaggio dopo il bip”, decidendo, nel 1997-1998, di cimentarsi nel ruolo di inviata nella trasmissione di Rai UnoDomenica In”, condotta in quella edizione da Fabrizio Frizzi, con la supervisione alla regia di Michele Guardì.

Sensibile al tema dell’immigrazione e ad altre tematiche umanitarie, mostra anche un doti caratteriali inedite , quali l’ironia e l’autoironia , prendendo parte con camei ad alcuni film come : “La guerra degli Antò” di Riccardo Milani ed esibendosi , nell’ambito di uno spettacolo, al fianco di Mario Merola nella messa in scena della celebre sceneggiata,“Zappatore”.

Interrotti i suoi rapporti con la Rai, nel 1999, firma un contratto con Mediaset per la conduzione di “Giallo 4”, programma remake di “Telefono giallo”, dedicato ai casi irrisolti di cronaca nera italiana, che chiude dopo una sola stagione per la debolezza degli ascolti.

Quindi, deciso il ritiro dalle scene, abbandona il mondo televisivo, continuando a coltivare l’interesse  per la cronaca e l’attualità, ma lontano dalla ribalta.

Sposatasi e separatasi più volte, madre di Francesco e Federica, vive gli ultimi ventidue anni della sua vita tra Roma e la Costa Azzurra.

Affetta da tempo, da una grave malattia, si è spenta a Roma, all’età di settantotto anni, l’8 febbraio scorso, circondata dall’affetto dei figli e del marito, regista Rai,  Silvio Maestranzi, sposato ,dopo una lunga convivenza, solo un anno fa, che  ha annunciato così la sua scomparsa: “Il nostro è stato un grande e meraviglioso amore, Donatella era una donna generosa, riservata, che aveva deciso a un certo punto di allontanarsi dalla Tv e di dedicarsi alla vita privata”.

Salutata da familiari, amici e colleghi nella chiesa parrocchiale di via Flaminia Vecchia, di lei, il giornalista ed ex direttore di Rai Tre , Angelo Guglielmi, “deus ex machina” del suo successo televisivo, ha detto: “La sua nascita professionale avvenne nella sede Rai del Lazio, della quale ero responsabile. Mi parve una brava e bella signora, era moglie di un impresario di night club e lavorava sodo. Io diventai direttore di Rai3. Nel ricordo, la chiamai a lavorare da me alla rete e per saggiare le sue capacità le affidai una piccola serie di inchieste sugli ospedali romani. Mi piacque e pensai fosse in grado di assumere impegni più importanti. “Telefono giallo” nasce nella mia prima settimana da direttore. Siamo nell’ottobre 1987, “Telefono giallo” e  “Linea rovente”, con Giuliano Ferrara, erano i miei primi due programmi. Poi, visto che quel genere di ricerca di persone scomparse appena sperimentato con “Telefono giallo” aveva molto colpito il pubblico, pensammo di creare un programma tutto dedicato. Augias, non lo volevamo distogliere dalla sua trasmissione e mi venne naturale pensare a Raffai che avevo già sperimentato e che era in grado di condurre. Al suo fianco, c’era Paolo Guzzanti. Lei si dimostrò subito molto brava e la sua efficacia innervosì i competitor delle altre reti Rai. Soprattutto, quando, visto il successo, decidemmo di doppiare le puntate settimanali.  Alla fine dell’anno, mi disse che aveva dato il suo contributo, ma voleva fare altro. Lei incarnò  la trasmissione, fin dalla prima puntata, con quel mix di compassione e durezza; le famose “unghie insanguinate che grondavano umanità”, decantate da Antonio Ricci,  avevano conquistato il telespettatore dal primo caso affrontato. Si trattava della scomparsa di una giovane marines del contingente americano di stanza a Napoli. Gli investigatori americani avevano supposto che un collega marines l’avesse uccisa ed erano pronti a processarlo. Rischiava la vita. Dopo la puntata, la supposta donna scomparsa chiamò il Tg3, dicendo che tre mesi prima si era innamorata e aveva seguito l’uomo senza pensarci due volte, ignara di tutto quello che era accaduto. Significava la forza della rubrica, che appunto partì a livelli altissimi. Era una grande conduttrice”.