È dal 1990 che la Campania lotta quotidianamente contro la questione rifiuti. Finora si è fatto pochissimo per eliminare per sempre il problema. Prima di tutto non è mai partita la filiera dei rifiuti. Chissà perché è sempre stata promessa, ma mai mantenuta. Ci sono gravi problemi che ruotano intorno ai rifiuti mettendo a rischio la vita dei cittadini. L’agro aversano è un territorio che subisce il danno maggiore in termini di vite umane, per via della negligenza politica a contrastare l’annoso problema rifiuti. A volte escono fuori nuovi politici che sono solo la fotocopia del passato. La realtà è che le ragioni dei politici di maggioranza e opposizione servono solo per far passare il tempo illudendo i cittadini che, da anni, attendono risposte serie e concrete. Chi non ricorda la grande parata inscenata da Matteo Renzi in piena campagna referendaria e per le amministrative. Sindaci si riversarono a Taverna del Re per gli scatti fotografici e la visibilità che serviva per la campagna elettorale. Quella fu solo una parata stile politica italiana: le ecoballe sono ancora tutte lì, solo qualche camioncino è uscite carico di rifiuti. Ma Renzi e la regione Campania ne fecero un cavallo di battaglia elettorale, solo che lui è sparito dalla circolazione e le ecoballe continuano ad applaudirlo. Ebbene, è passata anche la giunta De Luca e le ecoballe sono ancora lì che attendono di essere smaltite. L’Europa ci aveva chiesto di costruire un termovalorizzatore proprio a Taverna del Re per distruggere per sempre quelle piramidi egiziane nel cuore dell’agro aversano, ma i soliti professionisti dell’ecologismo impazzito dissero di no, si dovevano trasferire per poi spacchettarle o magari andarle a incendiare nei termovalorizzatori fuori regione. Assurdo!! L’assurdo si è rivelato una triste verità, poiché la decisione di trasferire altrove le nostre magnifiche ecoballe, ha imposto ad altri paesi, che dovevano riceverle, a dire di no: i primi a dire di NO furono Bulgaria, Portogallo, Romania e Spagna, oltre a paesi come Cina e India. Insomma, non le vuole nessuno. Il piano messo in piedi dalla regione Campania, ad oggi, è stato un flop per via di una serie di vicende legate ai trasferimenti delle stesse. Sarebbe il caso, per i prossimi cinque anni, di tornare indietro e dare retta all’Europa, e iniziare un percorso di distruzione totale di un danno che è partito dalle giunte Bassolino ed è arrivato alla giunta De Luca senza soluzione alcuna. Il termovalorizzatore chiesto dall’Europa è l’unica soluzione per toglierci dai piedi un problema enorme, e solo la distruzione totale e incondizionate porrà fine allo scempio creato dalla politica campana. I governi Prodi e Berlusconi misero in cantiere un programma che prevedeva la costruzione di altri quattro termovalorizzatori per risolvere per sempre il problema, sono passati quindici anni e nulla si è fatto. Ormai è la regione del dire, ma bravi a non fare mai nulla. Nel frattempo la munezza, i cittadini campani la pagano a peso d’oro, per via, appunto, della cattiva gestione politica del problema rifiuti.
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