Chi non ricorda gli anni dei governi Berlusconi, anche un semplice starnuto fatto da Berlusconi era il preambolo utile ai sindacati per scendere in piazza. Forse quelli sono stati gli anni più fiorenti per il sindacato italiano, non gli stava bene niente. Poi un giorno Berlusconi è sparito dalla scena politica, insieme a Berlusconi sono spariti anche i sindacati. Chi li ha visti più.
Con l’arrivo del governo Monti, voluto dall’ex capo dello stato Napolitano e non eletto dal popolo, i sindacati si sono zittiti, eppure quello che stava facendo Monti era cento volte peggio di quello che aveva fatto Berlusconi. Non solo, quando al potere è salito Renzi, i sindacati ugualmente non hanno fatto uno sciopero o si sono opposti alle leggi, proprio in materia di lavoro, che stava facendo il governo Renzi. Nulla.
La marcia del silenzio dei sindacati continua pure oggi. Però una ragione c’è: non hanno più chi difendere. Le aziende italiane o chiudono o delocalizzano, quindi di manodopera da difendere ce né poca in giro. I sindacati rischiano di rimanere disoccupati.
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