C’è una vera e propria rottura tra la gente e i giornali, TV e politici. Una presa di distanza forte data da due anni di dicerie che si sono sempre rivelate contradittorie ed hanno dettato condizioni alla gente che credeva in loro. Sull’epidemia hanno fallito quasi su tutto. Ora sta succedendo lo stesso scenario con la guerra in corso in Ucraina.
Ormai sia i politici sia l’informazione all’occhio della gente non sono più credibili. Le dicerie dette durante due anni di epidemia, non hanno tenuto e la gente si è accorta che la verità è venuta meno in parecchie occasioni. Stesso discorso per quanto riguarda la guerra.
Com’è successo con l’epidemia, attraverso televirologi e telepolitici, la gente è stata bombardata da una informazione a senso unico, senza un corretto contraddittorio affinché giungesse una sana informazione sull’epidemia in corso. Niente di tutto ciò, si è creato quel nemico da abbattere perché non rispettava gli ordini della politica e dei virologi. I cosiddetti no vax sono stati il nemico d’abbattere. Un nemico costruito ad arte proprio dai politici e dalla informazione, colpevoli di non far fermare l’epidemia poiché non volevano vaccinarsi. Poi invece è scoppiata l’epidemia dei vaccinati che ha portato i contagi a superare ogni previsione fatta nei vari talk show.
Ora c’è la caccia al filo-putin, e anche in questo caso non si può dissentire o raccontare la versione dei fatti che faccia luce sulle origini di un conflitto che si poteva benissimo evitare. Quindi non può esistere il contraddittorio, ma deve andare avanti, com’è successo con l’epidemia, una sola voce. Cosa che ha portato la gente ad aprire gli occhi iniziando a non credere più sia nei politici sia nell’informazione.