Categories: Cronaca

Dopo i disastri di FI, PD e sinistra, si faccia un percorso serio per costruire il lavoro

I provvedimenti del governo Conti vanno nella giusta direzione. Sono quello che mancava al popolo italiano. Dopo i disastri causati dalla sinistra, dal Partito Democratico e Forza Italia, c’è stata la giusta svolta verso una politica di diritti ma, soprattutto, la ricostruzione delle politiche sociali, che finora tutti i vecchi partiti hanno sbandierato ma poi si sono concentrati sui poteri forti.
Il percorso è appena iniziato, ci vorrà qualche anno per vedere i primi frutti. Ma il tempo è galantuomo e dice sempre la verità. Poi fra cinque anni sarà sempre il popolo a decidere.
Adesso bisogna concentrarsi sull’aspetto più importante per far decollare l’economia e l’occupazione italiana. L’aspetto si chiama lavoro. Con l’arrivo dell’euro, la costruzione di una casta come equitalia, hanno messo in ginocchio un intero popolo. Tutti progetti politici partoriti dalla mente delle sinistre. Tutti falliti.
L’altro mantra che ha distrutto il lavoro in Italia sono stati i sindacati, che invece di fare gli interessi dei lavoratori hanno fatto quelli delle lobby industriali e politiche. Oggi i sindacati sono disoccupati, non ci sono più lavoratori da difendere. Le aziende hanno chiuso e sono scappate via per non avere a che fare con i sindacati.
Ora bisogna concentrare tutte le energie per ricostruire tutte le aziende che l’Italia ha perso, altrimenti i primi provvedimenti del governo del cambiamento andranno a cadere come birilli. L’Italia ha bisogno di lavoro, per farlo occorre fermare l’asfissiante burocrazia e la pressione fiscale che manda in crisi le aziende. Oltre ad annientare la criminalità che ferma ogni processo di sviluppo dei territori meridionali.
Il lavoro non lo costruisce la politica, non lo costruiscono i sindacati, il lavoro lo costruiscono uomini e donne coraggiosi. A loro va data la possibilità di farlo senza temere di chiudere in meno di due anni. In Italia chi apre una partita iva la chiude in due al massimo tre anni, poiché non riescono a sostenere i costi delle tasse e non riescono a correre dietro alla burocrazia asfissiante. Gli strumenti per evitare la morte delle piccole aziende e delle piccole partite ive, vanno creati immediatamente, poiché l’Italia, specialmente al sud, muore per mancanza di lavoro.

Redazione

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