Categories: Cronaca

Dopo il 1970 sono nati politici senza il senso del dovere

“Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere – disse Aldo Moro.” La DC è finita, il PCI pure è andato a farsi benedire dopo la stagione di tangentopoli. Quello che è venuto dopo è un corto circuito tra lo stato e il popolo. Le nuove classi politiche, a partire dal 1970, hanno demolito l’onorabilità costruita dalla vecchia politica.
Non esiste, oggi, un politico con il senso di responsabilità nei confronti del popolo. Non è una questione di malpensanti, e una realtà che si tocca con mano. Dopo i vari Aldo Moro, Enrico Berlinguer e Giorgio Almirante, l’Italia ha partorito politici che hanno pensato solo al consenso. Per costruire questo consenso dovevano distribuire ai vari “galoppini” il contentino per mantenerli buoni e, soprattutto, rimanere super fedeli al politico di turno, tutto a discapito di un popolo che attendeva risposte.
La vecchia classe dirigente ha ricostruito la nazione uscita fuori dalle macerie della seconda guerra mondiale, le nuove leve, invece, hanno demolito ciò che è stato costruito. Ai nuovi politici è mancato il senso del dovere.
Finora il popolo italiano ha assistito a un continuo trasformarsi della politica, a partire dai partiti, che hanno cambiato innumerevoli sigle, ma non hanno cambiato gli uomini e donne che c’erano dentro. Il sistema politico ha provato a trasformarsi, ma l’ha fatto affidandosi a una nuova leva di politici che si sono rivelati “taroccati”. Non erano originale, ma controfigure al servizio del vecchio sistema politico. Il percorso si è inceppato con la fine delle grandi figure politiche italiane, finite quelle, la politica non ha saputo più partorire grandi statisti, grandi leader, ma tutte mezzecartucce che non sono riuscite a scrivere una nuova pagina di storia. L’Italia si è fermata al niente, senza saper correggere i difetti che si verificavano all’interno della politica. I nuovi politici hanno creato una tensione forte tra istituzioni e cittadini. Da un lato lo stato diventava nemico, dall’altro il popolo si sentiva nemico della politica. Il bene comune, la demolizione dello stato sociale, ha fatto sentire il cittadino abbandonato dalle istituzioni. Nel corso degli ultimi 20-30 anni, i politici hanno partorito leggi poco incisive per i problemi reali dei cittadini. Si sono concentrati a non perdere il consenso costruito. Oggi la situazione è precaria e l’Italia ha bisogno di un riscatto che, attualmente, nessuno degli attori in campo, di qualsiasi schieramento politico, è in grado di fornire al paese. Gli attuali politici in circolazione, tutti, nessuno escluso, sono un prodotto “scadente” che non fornisce una corretta alimentazione al popolo che sta morendo di fame.

Redazione

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