Mentre l’attenzione pubblica è rivolta tutta sulla guerra, e alle mosse di Putin, in Parlamento l’esecutivo ha deciso di “blindare” il decreto legge del 7 gennaio, quello che introduce il super green pass e l’obbligo vaccinale per gli over 50. Il voto di fiducia, ancora una volta manda a farsi benedire la democrazia parlamentare. Ormai in parlamento non si discute più, si va avanti a forza di fiducia. Cosa più grave, il M5S negli anni prima di diventare parte del potere politico, contestava con forza i voti di fiducia che si tenevano in parlamento, ora invece li vota tutti.
Il discorso cambia con Matteo Salvini, che voleva finisse il 31 marzo ogni forma di restrizione e anche l’obbligo vaccinale, e ora si vedrà costretto a votare la fiducia al governo. Nei giorni scorsi il blitz della Lega per legare il green pass allo stato di emergenza, facendo decadere entrambi il 31 marzo, è stato respinto ma solo dopo una giornata di forti tensioni. Ora posta la questione di fiducia, essa fa decadere tutti gli emendamenti possibili e immaginabili. Il Carroccio, M5S e Forza Italia sono davanti ad un bivio: o fanno cadere il governo Draghi o si tengono il green pass anche ad aprile. Tranquilli, l’esito è scontato, la fiducia ci sarà e gli italiani dovranno ancora vivere sotto ricatto.
Chi pagherà politicamente tutto ciò, sarà Matteo Salvini, che ora dovrà fare i conti con un elettorato che non lo segue più. Troppi tira e molla, ma alla fine accetta ogni condizione che viene dettata da Draghi. Già la Lega nei sondaggi continua a perdere consenso, solo questo aspetto dovrebbe far riflettere Salvini, ma alla conta la fiducia passerà anche con i voti della Lega è pace sarà fatta. Ma il futuro politico di Salvini è tutto da scoprire.