Sono stati i napoletani per primi a contestare il premier Mario Draghi in visita ieri a Napoli. Il premier è arrivato in città per sottoscrivere il “Patto per Napoli”, con il quale il Governo stanzia 1 miliardo 231 milioni di euro per risanare il bilancio deficitario del comune. Gli altri politici hanno fatto debiti e causato danni al comune di Napoli, e i cittadini ne pagano sempre le conseguenze. Il Patto rientra nel più ampio accordo con i capoluoghi di Città metropolitane con disavanzo pro capite superiore a 700 euro.
Dopo l’appuntamento istituzionale il premier si reca in visita nel Rione Sanità per gustare una pizza insieme a De Luca e il sindaco di Manfredi. Ed è qui che, all’uscita dalla pizzeria, non trova applausi e onore, trova un nutrito gruppo di napoletani arrabbiati sia con lui sia con De Luca e lo stesso sindaco di Napoli Manfredi. È proprio all’uscita che Draghi riceve insulti e fischi. Stesso trattamento per il governatore De Luca. Draghi non curante dei fischi e urla, alza la mano, saluta e sorride ai contestatori che gli urlano contro.
Il gesto di sicuro non è piaciuto a chi soffre la situazione economica che avvolge la città di Napoli. Disperazione di chi non riesce a pagare le bollette elettriche e del gas poiché non ha un lavoro stabile. Di chi a Napoli cerca sempre disperatamente un futuro e non riesce a trovarlo mai. Di chi vorrebbe una città ripulita dalla malavita organizzata, ma dopo 50 anni la camorra è sempre presente. Questa è la Napoli che ha contestato il premier Draghi e De Luca.