I tempi dell’epidemia si sono allungati di molto, il tutto si ripercuote sull’economia reale trascinando le imprese in un vicolo cieco. L’Istat fa sapere che tra giugno e ottobre oltre due terzi delle imprese italiane (il 68,4% del totale) ha avuto riduzioni di fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre il 32,4% ha segnalato rischi operativi e di sostenibilità della propria attività. L’Istat sottolinea che il 37,5% ha richiesto il sostegno pubblico per liquidità e credito, ottenendolo nell’80% dei casi.
È chiaro che il prolungarsi dell’emergenza sanitaria sta trascinando il tessuto produttivo nella crisi. Marzo e aprile il lockdown nazionale ha inciso molto sulla crisi. L’arrivo della seconda ondata, con alcune attività ritornate nell’incubo della chiusura, ha fatto sì che la situazione degenerasse ulteriormente. L’effetto si ripercuote anche sul mondo del lavoro. Molte imprese non sono riuscite a riaprire le attività, chi le ha aperte invece si ritrovato costretto a diminuire la forza lavoro innescando anche l’aumento della disoccupazione. In questo momento si parla soltanto di covid, ma non si parla del riflesso che il covid lascerà sull’economia italiana.
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