Categories: Cronaca

È una crisi economica devastante

È inutile girarci intorno, è la più grave crisi economica dal dopoguerra. Il bel paese aveva già una situazione pregressa che rendeva enormi difficoltà ai cittadini. Troppe tasse, troppa burocrazia, e in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, stanno venendo tutte a galla. Il paese costruito dai passati governi è stato un disastro senza pari. Il nostro Pil nel 2020 si fermerà a – 12%. Un disastro. La situazione economica si trascina dietro una serie di fattori sociali, che porta molte famiglie e imprese a ritrovarsi senza risorse economiche nei prossimi mesi.
Facendo un piccolo giro nelle grandi città, la situazione che si presenta davanti e di un paese che cammina con il freno a mano tirato. La riapertura c’è stata, ma non per tutti. Sono molte le attività commerciali che sono ancora ferme. Quelle che hanno aperto notano un rallentamento delle vendite, segno che il paese vive ancora un disagio dovuto principalmente alla paura e, soprattutto, alla mancanza di liquidità capace di mettere in circolo denaro per far muovere i consumi interni. Sono proprio i consumi interni che non decollano. Finché non si mette in circolo la macchina dei consumi interni, la situazione sarà sempre disastrosa. È evidente che sena una domanda interna a farne le spese sarà anche la produzione, che rischia di rallentare di molto portando anche alla chiusura di piccole attività con la conseguenza che ci saranno nuovi disoccupati.
La stato ha poca liquidità e continua a fare debiti per mantenere la macchina pubblica, l’unica che al momento non registra affanni. La garanzia di un posto fisso nella pubblica amministrazione non fa percepire quello che sta avvenendo fuori. La situazione è drammatica lì dove non ci sono garanzie lavorative. È il commercio, l’artigianato, le piccole imprese, a subire il danno maggiore in questo momento delicato per la nazione. Queste attività sono il cuore pulsante della vita economica dell’Italia, sono il vero Pil del paese, finché saranno afflitte da troppe tasse e da una asfissiante burocrazia, l’Italia non si muoverà facilmente.

Redazione

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