Negli uomini i tassi di incidenza più elevati in Italia si registrano in Friuli Venezia Giulia (716 casi per 100.000 abitanti) e in Umbria (688 casi per 100.000 abitanti), mentre l’incidenza più bassa si registra in Calabria (559 casi per 100.000 abitanti). Nelle donne l’incidenza più alta si registra in Friuli Venezia Giulia (562 casi per 100.000) e Lombardia (535 per 100.000) mentre i valori più bassi si registrano in Calabria (408 casi per 100.000). Sono i dati storici della banca-dati AIRTum 2019.
Il tumore della mammella presenta il tasso più elevato in Friuli (204 casi per 100.000 abitanti) ed il tasso più basso in Calabria (124 casi per 100.000 abitanti). I tumori del polmone mostrano l’incidenza più elevata negli uomini in Campania (112 casi per 100.000 abitanti) ma nelle donne e la Lombardia a far registrare l’incidenza più alta d’Italia (50 casi per 100.000 abitanti). Il tumore della prostata mostra l’incidenza più alta in Valle d’Aosta (159 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (86 casi per 100.000 abitanti). Per quanto riguarda i tumori del colon-retto l’incidenza più elevata si registra in Friuli Venezia Giulia sia negli uomini (127 casi per 100.000) che nelle donne (71 casi per 100.000) mentre la più bassa si registra in Valle d’Aosta negli uomini (65 casi per 100.000) e in Sardegna nelle donne (37 casi per 100.000).
Anche per la mortalità, cosi come per la sopravvivenza, e necessario considerare, per quantificare il numero dei deceduti, l’entità della popolazione residente in ciascuna Regione e la quota di anziani. Inoltre, la mortalità e anche legata al numero di casi incidenti e alla loro sopravvivenza. E necessario sottolineare che i decessi che sono avvenuti nel 2016 sono il portato di un mix disomogeneo di storie di malattia, ad esempio per alcuni tumori ad alta letalità la diagnosi può essere avvenuta nel corso dello stesso anno del decesso. Per la gran parte dei tumori i deceduti in un anno rappresentano la somma di storie cliniche iniziate in epoche anche molto diverse e quindi rappresentano il risultato di percorsi diagnostici e terapeutici non comparabili.
La sopravvivenza più alta in Italia si registra per gli uomini in Valle D’Aosta (61%) ed Emilia Romagna (56%) e per le donne in Emilia Romagna e Toscana (65%). L’Emilia Romagna e la Toscana mostrano la miglior sopravvivenza in Italia per il tumore del colon-retto (69%), mammella (89%) e polmone (18% insieme alla Lombardia. Il Friuli mostra la miglior sopravvivenza per il tumore della prostata (95%) e del testicolo (98%), mentre l’Umbria mostra i valori più elevati di sopravvivenza per stomaco (37%) e cervice (76%). La Lombardia mostra i valori più elevati per utero corpo (80%, insieme alla Calabria) e fegato (23%). La sopravvivenza più elevata per il melanoma si registra in Trentino Alto Adige (92%), Piemonte e Veneto (90%). La Sardegna mostra la miglior sopravvivenza per la tiroide (97%) mentre la Puglia mostra la miglior sopravvivenza per le leucemie (53%). In questo paragrafo sono presentati i trend di incidenza e mortalità delle principali neoplasie in Italia registrate nel periodo 2003-2014, per singole regioni. Rispetto agli anni precedenti non sono presentate proiezioni al 2019 ma solo i dati realmente osservati e registrati.
I trend per regione, mostrano cosa sta accadendo effettivamente nelle regioni italiane dove per molto tempo si pensava che i tumori fossero presenti prevalentemente nelle regioni del Nord. Questo e stato vero per molti anni ma la diffusione degli screening (soprattutto al Nord) e la riduzione di fattori protettivi (soprattutto al Sud) stanno producendo effetti interessanti per chi si occupa di cura e programmazione.
La classificazione dei casi, divisi per regione, non permetterebbe proiezioni veritiere al 2019 perché i gruppi conterrebbero numeri troppi piccoli per fornire stime corrette.
L’analisi degli andamenti temporali per singole regioni rappresenta uno strumento di grande importanza in sanita pubblica perché permette di valutare gli effetti degli interventi sanitari intrapresi a livello di popolazione, dell’introduzione di nuove terapie, di nuovi strumenti e interventi diagnostici e anche dei cambiamenti negli stili di vita e nelle esposizioni di tipo ambientale.
Una riduzione dell’incidenza e un indicatore positivo, segno della minor esposizione a fattori cancerogeni o dell’effetto dell’introduzione di programmi diagnostici in grado di identificare lesioni precoci. Una riduzione della mortalità e un fenomeno anch’esso sempre positivo, perché dovuto sia ad un calo del numero dei soggetti che si ammalano (come per il tumore del polmone negli uomini) sia alla disponibilità di cure sempre più efficaci (come per il tumore della mammella metastatico e il melanoma).
Un aumento dell’incidenza non e sempre un segnale allarmante. Lo e quando dovuto a un’aumentata esposizione ai fattori causali, come sta avvenendo per il tumore del polmone nelle donne, correlato all’estensione del fumo di tabacco tra le donne. Non e invece un dato negativo se causato da un’anticipazione diagnostica, come accaduto in seguito all’introduzione di screening organizzati (screening cervicale, mammografia, ricerca del sangue occulto nelle feci). In questo caso l’aumento dell’incidenza rappresenta un’anticipazione della diagnosi di forme tumorali che naturalmente avrebbero dato segni clinici in tempi successivi.
Un aumento della mortalità, al contrario, e sempre un evento sanitario negativo dovuto all’aumento dei soggetti che si ammalano in assenza di un miglioramento nelle terapie disponibili. Grazie all’attuale estensione della registrazione dei tumori in Italia (oltre il 70% della popolazione coperta), e stato possibile effettuare confronti degli andamenti temporali dell’incidenza e della mortalità tra le diverse regioni italiane e per le principali neoplasie (mammella, prostata, colon-retto e polmone). Negli uomini sono soprattutto le regioni del Nord che mostrano il calo più importante (-2,3% annuo in Emilia-Romagna, -2% in Trentino, -1,6 in Liguria e -1,5% in Veneto), più lieve il calo nelle regioni del Centro (-0,7%) e ancora più lieve nelle regioni del Sud (-0,4%). Al Sud l’incidenza per tutti i tumori cala lievemente in Campania ed in Sicilia, ma e stabile in Puglia ed in Calabria.
Nelle donne il calo appare più modesto ed interessa in particolare l’Alto Adige (-0,6% annuo) e la Lombardia (-0,5%). Le regioni del Sud invece mostrano un lieve aumento dell’incidenza: in particolare la Puglia (+0,7% annuo) e la Sardegna (+1,2%).
Il tumore della mammella presenta un lieve aumento dell’incidenza in Italia (+0,3%) soprattutto nelle aree del centro-Nord per l’estensione dei programmi di screening e della popolazione. Nelle aree del Sud il tumore della mammella aumenta in maniera significativa in Sicilia, Sardegna e Campania.
Il tumore della prostata mostra un netto calo dell’incidenza in Italia (-1,4% annuo) legato soprattutto al minor utilizzo del PSA come test di screening. L’incidenza cala in tutte le regioni, in maniera significativa in Friuli (-8,3%), Liguria (-4%), Alto Adige (-4,7%) e Sardegna (-3,8%).
Dopo l’introduzione dello screening del colon-retto su scala nazionale, l’incidenza di questi tumori appare in forte calo in Italia sia negli uomini (-1,3%) che nelle donne (-1,1%). Negli uomini il calo più evidente appare in Emilia-Romagna (-8,8%), Umbria (-5,9%) e Toscana (-4,1%). Nelle donne l’incidenza cala in Emilia-Romagna (-4%), Lombardia (-3%) e Alto Adige (-2,5%). Solo il Sud mostra una inversione di tendenza con valori stabili o in lieve aumento in Sardegna, Sicilia, Puglia e Campania (ma solo nelle donne).
Il tumore del polmone mostra un trend in calo negli uomini (-1,6%) ed in aumento nelle donne (+2,2%). Negli uomini il calo più evidente si osserva nelle regioni del Nord-ovest (-1,8%), del Nord-est (negli ultimi anni -3,4%) e nelle regioni del Centro (-1,3%); anche al Sud i valori sono in diminuzione, eccetto che in Calabria. Nelle donne il tumore del polmone mostra un trend in crescita in pressoché tutte le regioni italiane con valori significativi per Umbria (+3,2% annuo), Sicilia (+3,1%), Alto Adige (+2,9%), Lombardia (+2,6%), Sardegna (+2,2%) e Piemonte (+1,5%).
La mortalità appare in calo in Italia in maniera significativa sia negli uomini (-0,9%) che nelle donne (-0,5%). Cala la mortalità per tumore dello stomaco (-2,4% negli uomini e -2,7% nelle donne), tranne che nelle regioni del Sud dove per gli uomini la mortalità e stabile. In diminuzione anche la mortalità per il tumore del colon-retto in Italia (-0,7% negli uomini e -0,9% nelle donne) e nelle regioni del centro-Nord dove molto alta e l’adesione agli screening oncologici; nelle regioni del Sud la mortalità appare stabile.
La mortalità per tumore del polmone cala in Italia negli uomini (-1,6%), soprattutto nelle regioni del Centro Nord, ma appare stabile nelle regioni del Sud. Nelle donne la mortalità e in aumento (+1%) in tutte le regioni d’Italia.
Cala la mortalità per tumore della mammella femminile (-0,6%) soprattutto nelle regioni del Nord-est, stabile nelle altre regioni d’Italia. In calo anche la mortalità per tumore della prostata (-1,9%) nelle regioni del centro-Nord Figure 41-56 mentre appare stabile nelle regioni del Sud.
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