MILANO- La vittima è ricoverata al Niguarda di Milano in prognosi riservata dopo che il marito, un egiziano, gli ha buttato benzina addosso e le ha dato fuoco con una sigaretta. La donna non è in pericolo di vita ma ha ustioni sul 50% del corpo. L’episodio è avvenuto il 15 luglio, ma l’arresto è stato eseguito solo ora, dopo gli accertamenti. L’uomo è stato arrestato dalla polizia, a Milano, con l’accusa di maltrattamenti e lesioni gravissime nei confronti della moglie. E’ stato lui a chiamare i soccorsi, quel giorno, ma all’arrivo della polizia aveva raccontato che l’ustione era stata causata da un incidente domestico. La donna, marocchina, era arrivata in Italia nel 2007 per lavorare come lavapiatti e cameriera in un locale di un parente a Pavia. Lui non lavora ed è lei che porta a casa i soldi. E’ benvoluta da tutti, dai datori del nuovo ristorante in cui è assunta in regola, e dai parenti. Illusa dal pensiero che quell’uomo potrà cambiare atteggiamento, provano ad avere un altro figlio, e qualche mese fa, mentre era in Marocco dai genitori, nasce la sua prima bambina. La piccola è prematura e decide di lasciarla con i nonni per tornare in Italia da suo marito. Fino al giorno della tragedia, a metà luglio, e alla successiva decisione, supportata dalla famiglia di origine, di chiedere il divorzio.
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