
Abbiamo assistito ad anni e anni di contrapposizioni tra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano, in quella prima repubblica che solo dopo la fine della seconda guerra mondiale ha lavorato bene, poi è iniziato il declino della Repubblica Italiana. Altre contrapposizioni si sono viste dopo la discesa in campo di Silvio Berlusconi. Una “guerra” tra la sinistra italiana e il liberismo di Berlusconi. Tutti contro uno, magistratura compresa.
Con la morte del maggioritario tanto caro a Berlusconi, l’Italia è naufragata nel peggior momento storico per la politica italiana. A peggiorare le cose si è messa l’Europa, che con la sua austerità, ha messo in ginocchio il bel paese.
Gli elettori italiani sono sfiduciato da questo panorama politico, dove i partiti tendenzialmente si sono accasati alla corte di Draghi e non battono più ciglio. Il silenzio politico sta danneggiando non solo l’Italia, ma gli stessi partiti non godono più della stima degli italiani. Al momento l’unica che si fa spazio in questo impietoso scenario è Giorgia Meloni, che negli ultimi anni ha conquistato sempre più posizioni fino a diventare oggi il primo partito nelle intenzioni di voto. Postasi all’opposizione, ha aperto un fronte contro le posizioni di Draghi, mentre tutti gli altri sono sempre sugli attenti. Nel 2023 si vota per rinnovare il parlamento italiano, non sarà facile per i partiti persuadere i cittadini elettori: finora i partiti non hanno fatto gli interessi dei cittadini. Sarà difficile convincere quella maggioranza di italiani che non andrà a votare perché disgustata dagli atteggiamenti dei partiti.