lio Germano: “Il giovane favoloso”
Estate 2015 . Roma , Casetta Mattei , quartiere Corviale. Nella sua abitazione , immersa nella campagna , l’attore Elio Germano , concluse le riprese del film di Sergio Sollima , Suburra , si riposa , occupandosi dell’orto.

Estate 2015 . Roma , Casetta Mattei , quartiere Corviale. Nella sua abitazione , immersa nella campagna , l’attore Elio Germano , concluse le riprese del film di Sergio Sollima , “Suburra” , si riposa , occupandosi dell’orto. D’un tratto , mentre è intento a estrarre alcuni cespi di lattuga dal terreno , viene sorpreso dall’inaspettata visita del confinante , proprietario di un maneggio. “Bongiorno ! …scusa sa , ma che sei te Germano ?…” , chiede con aria circospetta e diffidente l’uomo, continuando : “T’ha detto lu compare Sabatino l’affare del podere ?…Noi, semo de Sezze , Sezze Romano …Ciociaria!…semo venuti via dalla nostra campagna per lavorare e mò ,che semo andati in pensione , ci volessimo dedicare ‘n’pochetto alla coltivazione de li prodotti nostri…Eh compa’ , ma…,scusa se te lo dico, te ce dai fastidio , sei di troppo qua !…te ‘n’ce devi lascia’ lu podere tuo…Io , nun te conosco , sa ? , però so che si famoso , che si attore … me lo disse mi fja Rosetta , che te vide a lu cinematografo quando recitavi il poeta della “Donzelletta che vien dalla campagna”…’spetta , che nun me ricordo er titolo…ah, sì : “Il giovane favoloso” …’N’attore bravo e famoso come te : che ci fa dentro la campagna? …vattene alla città , così me lasci lu podere da coltiva’ co’ la cicoria e le fave mje!…Allora , tutto chiaro ? , si capite ?…Tu si d’accordo, no ?” . “Capire , ho capito !..ma essere d’accordo con voi , compare , proprio no!…” , replica Elio Germano , con espressione incredula: “Questa casa è la mia…il podere anche…e da qui , non ho nessuna intenzione di andarmene!…poi , sarò un attore , ma a me piace fare pure il contadino!…Però , una cosa ve la devo dire : era da tanto tempo che qualcuno , pur sapendo chi fossi , non mi parlava in maniera “normale” , come fossi una persona “normale” …Grazie , compare!…” .
“Siccome i nostri governanti in Italia rimproverano sempre al cinema di parlare male della nostra nazione, io volevo dedicare questo premio all’Italia e agli Italiani , che fanno di tutto per rendere l’Italia un paese migliore nonostante la loro classe dirigente” : questo il discorso pronunciato da Elio Germano , dopo la consegna del premio come migliore attore al Festival di Cannes . Nato a Roma il 25 settembre del 1980 da una famiglia originaria di Duronia, in provincia di Campobasso(Molise) , esordisce nel cinema a dodici anni come protagonista del film di Castellano e Pipolo “Ci hai rotto papà”. Frequentata negli anni del liceo( lo Scientifico G.B.Morgagni) un corso teatrale presso la scuola “Teatro Azione” di Isabella Del Bianco e Cristiano Censi , nel 1999 interrompe una tournée con Giancarlo Cobelli per prendere parte alla pellicola di Carlo Vanzina “Il cielo in una stanza” . Intrapresa una carriera prettamente cinematografica , lavorando con registi quali : Ettore Scola (“Concorrenza sleale”) , Gianluca Maria Tavarelli (“Liberi”) , Giovanni Veronesi (“Che ne sarà di noi”) , Michele Placido(“Romanzo criminale”) , Gabriele Salvatores (“Quo vadis , baby?”, “Come Dio comanda”) , Paolo Virzì (“Io e Napoleone”, “Tutta la vita davanti”) , non disdegna di partecipare a serie televisive Rai e Mediaset , come: “Padre Pio”, “Ferrari” e “Paolo Borsellino”. Raccolto un largo consenso di pubblico e di critica con il film di Daniele Lucchetti “Mio fratello è figlio unico”, grazie al quale si aggiudica i premi David di Donatello, Globo d’Oro, Gugliemo Biraghi e Nastro d’Argento , nel 2010 si fa dirigere nuovamente dal regista nella pellicola : “La nostra vita”, per la quale viene premiato come “miglior interprete maschile” alla sessantatreesima edizione del Festival di Cannes, ai premi David di Donatello e ai Nastri d’Argento. Fra il 2010 e il 2014 interpreta ruoli intensi come quello di Folco Terzani, figlio di Tiziano Terzani , nel film di Jo Baier “La fine è il mio inizio”, tratto dall’omonimo libro del giornalista , quello di “Pietro” , giovane pasticcere gay in “Magnifica presenza”di Ferzan Ozpetek, con cui vince un Ciak e un Globo d’Oro e quello del poeta romantico Giacomo Leopardi nella pellicola di Mario Martone , “Il giovane favoloso” , grazie alla quale ottiene un David di Donatello , il premio Pasinetti alla settantunesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e un Nastro d’Argento . Componente del gruppo musicale-collettivo “Rap Bestierare” , formatosi alla fine degli anni Novanta , con cui collabora tuttora , lo scorso 2016 ha vestito i panni di San Francesco nel film di Renaud Fely e Arnaud Louvet , “Il sogno di Francesco” e girato la pellicola di Gianni Amelio , “La tenerezza” . Attore militante , sempre pronto ad esprimere il suo punto di vista sulla situazione politica e culturale del Belpaese , di recente ha confessato a una giornalista del settimanale “Grazia”: “Ho scelto di rimanere a Roma, nel quartiere in cui sono cresciuto. Tutti mi conoscono e mi vogliono bene. […] Fare l’attore è tornato a essere un mestiere come un altro , non esistono più i guadagni favolosi di una volta. Quando ho fretta vado in motorino . Ma se nessuno mi corre dietro , posso permettermi le attese interminabile di bus e metro. Sono una persona normale , non un divo”.