Inverno 1987. Roma, rione Trastevere. Nel soggiorno della sua abitazione, il musicista, compositore e direttore d’orchestra Ennio Morricone sta pranzando in compagnia della moglie, Maria, e dei quattro figli: Andrea e Giovanni, Alessandra e Marco,tutti riuniti per la domenica. Seduto a capotavola,nel posto accanto alla finestra della veranda, osserva distratto, tra una chiacchera e l’altra, la pioggia che,sottile , cade giù dal cielo plumbeo, bagnando le imposte. “Papà!…”, ne richiama l’attenzione, Andrea, unico in famiglia ad aver seguito le sue orme di musicista. “Cosa c’è, Andrea?…”, risponde il padre con tono infastidito. “Il professore di Composizione ha finalmente fissato la data degli esami…il mio sarà fra qualche settimana, prima delle vacanze di Natale!…allora, mi chiedevo se potessi darmi una mano…magari assistere soltanto alle mie esercitazioni…Lo so che sei contrario, che non vuoi interferire, perché devo cavarmela da solo…però, in questo caso, potresti fare un’eccezzione!…”, perora la sua causa il giovane aspirante compositore d’orchestra. “Lo senti, Andrea?…lo sentite il ticchettìo?…”, domanda Morricone ai familiari, eludendo la richiesta del figlio. “Sì, papà!…è il rumore della pioggia…ma cosa c’entra con quello che ti ho appena detto?…”, replica indispettito,Andrea.“Rumoreeee?…e tu, chiami questo “rumore”?…eppure sei un musicista…dovresti saperlo che non è affatto un rumore, ma un “suono”!…Anzi, questo è proprio “il suono” che stavo cercando da giorni!…Scusatemi, ma…ora devo prorpio andare!…”, esclama, mentre si alza, per recarsi nel suo studio. “Ennio, ma dove vai?…finisci almeno di pranzare!…”, lo ammonisce la moglie Maria. “No, non posso,Maria,scusami!…devo assolutamente interrompere il pranzo!…è lei, la nota che avevo in mente e che non riuscivo a definire!… è lei, ne sono sicuro!…Se non la suono e la registro adesso la dimenticherò e la colonna sonora che sto componendo per il film di Tornatore non sarà più la stessa, quindi non mi piacerà e di conseguenza non piacerà neppure a lui!… E’ troppo importante per me !…Cerca di capire, Maria!…Cercate di comprendermi tutti!…Non posso tradire la musica!…”.
“Ogni volta che lavoro alle musiche di un film, devo provare a realizzare una colonna sonora che piaccia sia al registra, sia al pubblico, ma soprattutto a me, perché altrimenti non sono contento. Io devo essere contento prima del regista. Non posso tradire la musica”. Così, il musicista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra Ennio Morricone, nel 2016, in occasione della cerimonia di assegnazione della sua stella nella Hollywood Walk of Fame. Originario di Arpino (Frosinone), ma nato a Roma il 10 novembre del 1928, da Mario, trombettista e da Libera, imprenditrice nel settore tessile, cresce con i fratelli Adriano e Aldo e con le sorelle Maria e Franca, mostrando sin da piccolo un’inclinazione per la musica. Infatti, all’età di undici anni si iscrive al Conservatorio di Santa Cecilia, dove, sotto la guida dei maestri Antonio D’Elia e Goffredo Petrassi, si diploma in tromba, strumentazione per banda, composizione e direzione di coro. Terminata, dunque, la sua formazione accademica, nella prima metà degli anni Cinquanta, inizia a suonare in varie orchestre romane e a lavorare come arrangiatore di musica leggera presso la casa discografica RCA Italiana. Autore delle melodie dei maggiori successi canori anni Sessanta (tra gli altri : “Pinne fucile ed occhiali”, “Guarda come donolo”, “Abbronzatissima”, “O mio Signore”, “Hully gully in 10”, “Sul cucuzzolo”, del cantante Edoardo Vianello, “Sapore di sale” del cantautore Gino Paoli e “Se telefonando” di Mina), nel 1964 avvia la collaborazione, che durerà fino al 1980, con il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, fondato qualche anno prima da Franco Evangelisti, per sperimentare e ricercare nuovi metodi musicali nell’ambito dell’improvvisazione. Affascinato dalla composizione di musiche per il cinema, a partire dal 1965, e fino al 1984, sigla un sodalizio con il regista Sergio Leone, suo compagno di classe alle scuole Elementari, componendo le colonne sonore dei suoi acclamatissimi “spaghetti western” (“Per un pugno di dollari”, “Per qualche dollaro in più”, “Il buono, il brutto, il cattivo”, “C’era una volta il West”, “Giù la testa” e “C’era una volta in America”).Consacratosi, dunque,agli occhi dei critici e del pubblico, come musicista “originale”, “Capace di creare un nuovo stile compositivo e di spaziare dalla commedia al dramma”( “Metti, una sera a cena” di Giuseppe Patroni Griffi e “Sacco e Vanzetti” di Giuliano Montaldo), dal 1989 al 2016 sposa la poetica struggente del regista Giuseppe Tornatore, dando vita alle musiche dei pluripremiati film: “Nuovo Cinema Paradiso”, “L’uomo delle stelle”, “La leggenda del pianista sull’oceano”, “Malèna”, “La sconosciuta”,”Baarìa”, “La migliore offerta e “La corrispondenza”. Affermatosi anche oltreoceano, negli stessi anni, firma le colonne sonore delle pellicole Oscar : “I giorni del cielo” di Terrence Malick , “Mission” di Roland Joffé , “Bugsy” di Barry Levinson e “The Untouchables-Gli intoccabili” di Brian De Palma. Vincitore di svariati premi : Nastri d’Argento, David di Donatello, BAFTA, Golden Globe e Leone d’oro, per la sua attività nel settore cinematografico, il 25 febbraio del 2007 è insignito dalla giuria della Academy Award di Hollywood del Premio Oscar alla carriera. Curioso, perennemente alla ricerca di stimoli, (annovera tra le sue esperienze : la realizzazione di un album di brani sinfonici ispirati dalle opere pittoriche dell’artista Eva Fischer, la direzione dell’ Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano e della Roma Sinfonietta e la scrittura musicale della “Missa Papae Francisci”, cantata sacra dedicata al Santo Padre Bergoglio),il 28 febbraio del 2016, ritira il suo secondo Oscar, vinto grazie alla composizione della collonna sonora del film di Quentin Tarantino “The Hatful Eight”. Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte, Commendatore, Grande Ufficiale e Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana e della Legion d’onore francese, il 10 novembre scorso ha compiuto i novant’anni. Celebrato dai familiari (la moglie Maria Travia, con cui è sposato da sessantadue anni, i quattro figli e i nipoti), dagli amici e dai colleghi, ospite d’onore di una serata tenutasi al Teatro alla Scala ,per festeggiare i novant’anni dalla fondazione della banda della Polizia di Stato, ha dichiarato: “Ogni volta che ho fatto un lavoro, per me, è stato un appuntamento importante. Per lavorare bene devo diventare amico del regista. Il primo film è quello che viene un po’ meno bene. Ma dal secondo, terzo, quarto, lavorando con lui, ci si conosce bene, si diventa amici, ci si stima, ci si dice le cose senza imbarazzo, ma con sicurezza. Credo sia necessario migliorarsi sempre, continuamente.Un musicista deve essere a totale servizio della musica…nel mio caso, al servizio di un regista e del suo film ed io spero di esserlo ancora per un po’, ma non posso fare pronostici per il futuro!…”.
Una nuova e pericolosa truffa minaccia gli utenti di WhatsApp. Le autorità hanno appena lanciato…
Gli Stati Uniti ti stanno dissanguando. Si, è proprio l'America a gestire il flusso delle…
Bonus clamoroso per gli hotel, che ti consentirà di andare in vacanza e di ricevere…
La Conad ha ritirato un prodotto dal mercato con all'interno un vero e proprio rischio…
Il ciclo vizioso dell'auto, un sistema che costringe a indebitarti: L'ipocrisia della "transizione ecologica" e…
L'abitudine a restare a casa, diffusa soprattutto tra i giovani nel dopo pandemia, nasconde un…