Già da diversi giorni si parla della fase due. Ma al momento non c’è una data certa. Non può esserci, poiché i morti sono ancora tanti e i contagi pure. Il fatto di riaprire frettolosamente, potrebbe esporre il paese a rischi grossi insuperabile se si verificasse una situazione di contagi di ritorno.
“E’ rischioso allentare le misure prima di fine maggio” – e quanto ribadito dalla Fondazione Gimbe sulla cosiddetta fase 2 allo studio del governo per la progressiva riapertura in seguito all’emergenza coronavirus. Al momento la curva del contagio “è rallentata, ma l’aumento dei nuovi casi è ancora rilevante”. Le misure di distanziamento sociale “hanno solo alleggerito il carico sugli ospedali”.
Il governo studia in due passaggi la “fase 2” per il post lockdown: il primo riguarderebbe piccole aperture per le attività produttive, mentre il secondo interesserebbe una rimodulazione delle misure per spostamenti e uscite. Sarebbe questo l’orientamento emerso nel corso del vertice tra il premier Conte e i tecnici in vista della scadenza delle misure prevista per il 13 aprile.
È ancora tutto incerto. In tanti si chiedono quando sarà consentito alla popolazione di uscire di casa con regolarità o, ad esempio, andare nei parchi. Gli esperti dicono non prima di maggio. Una data possibile potrebbe essere quella del 4 maggio.
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