Inverno 1942 . Los Angeles (California , Stati Uniti d’America) . In una domenica mattina fredda e nevosa , all’interno della piscina dell’esclusivo complesso sportivo dell’Athletic Club , gli spettatori si preparano ad assistere alla gara di nuoto sincronizzato femminile tra la squadra locale e quella proveviente dall’Arizona . L’atmosfera spensierata , creatasi nella struttura grazie alla presenza di numerose famiglie con bambini , galvanizzati dal gioco dei riflessi delle luci artificiali sull’acqua , sembra allontanare lo spettro della paura per la guerra che la nazione ha appena intrapreso . Le due formazioni , precedute dai rispettivi capitani , uscite dagli spogliatoi , raggiunta l’enorme vasca rivestita sul fondo da un enorme mosaico raffigurante Nettuno , la divinità marina degli antichi Romani , dopo aver rivolto il loro saluto al pubblico seduto sugli spalti ed aver estratto a sorte , alla presenza di un arbitro , la squadra che per prima avrebbe eseguito la sua coreografia , entrano a turno in acqua . Nel corso dell’esibizione delle atlete dell’Arizona , mimanti , con rapide e sinuose movenze , messe ancor più in evidenza dai colori sgargianti delle cuffie e dei costumi da bagno indossati , l’esplosione di girandole di fuochi artificiali , due giovani dinoccolati , gli impresari della casa di produzione cinematografica “Metro Goldwyn Mayer” , Tom Holden e Jerry Finch , prendono posto accanto all’allenatore dell’Athletic , il settantenne Timoty Dolphin . “Dolphhin bello , come va ? …per quel che vedo , malgrado l’età che avanza , non sei ancora stufo di respirare cloro ! …. ” , esordisce ironico Holden . “Tom andiamo ! , non vorrai mica perderti in conversazioni inutili ?…ricorda il motivo per cui siamo venuti qui e smettila di civettare come una signora inglese dinanzi a una tazza di tè …insomma : va’ al sodo ! … ” , lo ammonisce Finch . “Per favore , piantatela di litigare ! …un po’ di rispetto per questa nobile disciplina sportiva ! … ” , esclama adirato il preparatore atletico Dolphin , continuando : “So già perchè siete qui , mi avete chiamato voi , riferendomi le intenzioni di quel tipo , Louis B. Mayer , il produttore della “Metro Goldwyn Mayer “, lo avete dimenticato , forse , sciocchi che non siete altro ? …Riuscite sempre a raggirarmi e farmi fara quello che volete , perchè vi conosco sin da quando eravate dei bambini e vi tenevo sulle ginocchia ! ….perciò , anche questa volta , anche se non lo meritereste affatto , ho deciso di scusare la vostra maleducazione e di darvi la dritta che mi avete chiesto ! …ora , se vi riesce , state zitti un momento e guardate attentamente …stanno per immergersi le mie ragazze …. quella ragazza , non vi dico altro !… ” . Le atlete , infatti , scese in acqua , attraverso agili figure , inscenano un episodio della mitologia greca : le nozze di Anfitrite , dea del mare , figlia di Oceano e di Dori . La fanciulla , circondata da spumosi flutti , rappresentati dai rapidi movimenti di gambe e braccia delle nuotatrici , emerge da piccoli mulinelli d’acqua come fosse una sirena , catturando l’attenzione degli spettatori , incantatisi a guardarla . “E’ lei , è lei !…Jerry telefona immediatamente al capo …Mayer deve sapere che l’abbiamo trovata ! … ” , ordina con tono concitato Holden . “Sì , è lei , non vi è alcun dubbio ! …Mayer ha detto : “Trovate una nuotatrice che sia brava e bella ! ” e noi l’abbiamo trovata subito !…Tom , pensi che stavolta il capo si degnerà di darci un lauto aumento , ?…in fondo è grazie a noi , alla nostra tempestività e al nostro fiuto , che batterà la concorrenza della “20th Century Fox” , incassando una montagna di dollari ! … ” , constata entusiasta Finch . “Già , la “Metro Goldwyn Mayer “vincerà la sfida con la “20th Century Fox ” e sarà stato tutto merito nostro e di questa graziosa sirena …Altro che Sonja Henie , campionessa di pattinaggio sul ghiaccio , diva prodigio , protagonista dei film della “20th century” ” ! …” , commenta Holden in preda all’esaltazione . “Eh …. la mia Ester ! …campionessa olimpionica nei 100 metri dello stile libero e vincitrice , a soli quindici anni , di una traversata a nuoto della costa del Pacifico …..che talento , una vera figlia di Nettuno !…”Gente ! … ” , grida l’allenatore Dolphin , volgendosi verso il pubblico alle sue spalle , “Ricordate questo nome : Esther Williams ! , perchè lo sentirete pronunciare spesso a Hollywood ! ... ” ” .
“Ho imparato a cucinare lo stufato con il brodo e ad amare il Barolo e i melodrammi di Puccini grazie a mio marito Fernando che , alla fine di ogni cena in casa di amici , diceva : “Questa cena vi è stata servita da una sirena da milioni di dollari ! ” ” . Con queste parole l’attrice e atleta del nuoto Esther Williams ironizzava su stessa e sulla propria notorietà nell’autobiografia dal titolo : “Million dollar Mermmaid” , pubblicata negli Stati Uniti all’indomani della sua scomparsa . Nata a Inglewood (California) l’8 agosto del 1921 , in una famiglia poco amorevole , dopo un’infanzia disagiata , costellata di lutti e di abbandoni , il fratello maggiore fu affidato a un orfanotrofio , trasferitasi all’età di dieci anni a Los Angeles , si dedicò al nuoto , praticato presso l’Athletic Club . Campionessa nei 100 metri dello stile libero femminile a soli quindici anni , partecipò a una traversata a nuoto della costa del Pacifico , classificandosi al primo posto e successivamente , nel 1940 alle Olimpiadi , sospese poi per due edizioni a causa della Seconda guerra mondiale . Interrotti gli studi dopo il diploma , svolse la mansione di commessa e , data la bella presenza , intraprese la carriera di indossatrice . Notata e scritturata nel corso di una gara di nuoto sincronizzato dagli impresari della casa cinematografica hollywoodiana “Metro Goldwyn Mayer” , per conto del produttore Louis B. Mayer , il quale cercava un ‘attrice e nuotatrice da opporre alla campionessa di pattinaggio sul ghiaccio Sonja Henie , protagonista di pellicole sbanca botteghino della concorrente “2oth Century Fox ” , girò il suo primo film “La doppia vita di Andy Hardy ” , diretto da George B. Seitz , nel 1942 , cui seguì il successo più deciso di “Bellezze al bagno” , di George Sidney , pellicola di ambientazione acquatica nella quale stupì gli spettatori eseguendo coreografie di nuoto sincronizzato e tuffi acrobatici . Nell’arco di una carriera ventennale , dal 1943 al 1963 , alternò film legati a scenari sportivi , come : “La figlia di Nettuno ” , di Edmward Buzzell , “La ninfa degli antipodi “ , di Mervyn LeRoy , incentrato sulla biografia di Annette Kellerman , campionessa di nuoto austriaca , morta di polmonite , “Il grande spettacolo ” , di Jemes B. Clark e “La fuente màgica”, di Fernando Lamas , a commedie sentimentali quali : “La matadora” , di Richard Thorpe , storia di “Maria Morales” , torera al posto del fratello “Mario”(Ricardo Montalban) , “La ducehessa dell’Idaho” , di Robert Z. Leonard , intrigo d’amore ruotante intorno a una coppia di coniugi , “Annibale e la vestale” , di George Sidney , kolossal ispirato alla storia romana in cui la patrizia romana “Amytis” s’invaghisce del condottiero punico invasore “Annibale” (Howard Keel ) e “Vento di passioni” , di Richard Wilson , vicenda di ricchi coniugi sopravvissuti a un incidente aereo e ritrovatisi su un’isola deserta. Apprezzata dai critici non quanto lo fosse dal pubblico , sul suo conto essi scrivevano sovente , dopo aver assistito alla prima proiezione di una pellicola : “Diva solo se bagnata” , realizzò imprese spericolate come un lancio in mare aperto da un trampolino di trenta metri o da un elicottero in volo , restando anche vittima di incidenti , come quello capitatole durante le riprese del film “La ninfa degli antipodi” , in seguito al quale riportò la frattura di tre vertebre . Sposatasi quattro volte ( con il medico Leonard Kovner , con il radiocronista Ben Gage , con l’attore argentino Fernando Lamas e con Edward Bell ) , ebbe cinque figli , per accudire i quali si ritirò dalle scene nel 1963 , occupandosi negli anni a venire di beneficenza , insegnò nuoto a bambini ciechi presso l’Aquacode Billy Rose di San Francisco e di pubblicità , sponsorizzò una linea di costumi da bagno . Non rinunciò tuttavia alla sua grande passione : gli sport acquatici , partecipando nel 1984 alle Olimpiadi , nella categoria , appena inserita , del nuoto sincronizzato . Donna dotata di spirito , autrice di una divertente autobiografia nella quale rivelò : “Devo tutta la mia vita al nuoto …mia madre raccontava sempre , a chiunque incontrasse , che da piccola avevo imparato prima a nuotare e poi a camminare !” , morì il 6 giugno del 2013 , a novantuno anni , nella sua villa di Beverly Hills . Diffusasi la notizia in Italia , il giornalista del “Corriere della Sera ” , Maurizio Porro , così la commentò : ” Esther Williams , una vita in acqua , coreografie , tuffi con effetti speciali , pennacchi di fuoco , ascensori idraulici , piedistalli : mai tubature trovarono un uso tanto glamour . Perchè ciò fosse possibile , tutti i giorni entrava in piscina alle 9:00 del mattino e vi rimaneva fino alle 18:00 , corrrendo il rischio di diventare una donna pesce . Poi , lontana dalla riblata di Hollywood , insegnò lo sport ai bambini affetti da cecità e fu costantemente ossessionata dalla domanda che le veniva rivolta ovunque e comunque : “Mrs Williams fa ancora dell’ attività fisica ? ” . Tanto che lei , autoironica , lo fece scivere sui biglietti da visita : “Esther Williams , che nuota ancora !” ” .