ROMA- La follia europea non ha margini di ragione. I folli burocrati di un paradiso annunciato ma mai arrivato, continuano a dare ordini ad un paese massacrato dalle tasse. L’Italia ha “un peso fiscale relativamente alto sul lavoro” mentre dovrebbe spostarlo su “consumi, proprietà immobiliare e ambiente – a dirlo è il rapporto Ue sulla fiscalità. Secondo il documento l’Italia ha “un gap sull’Iva significativamente più alto della media Ue”, per cui si dovrebbe “evitare l’uso di tassi ridotti e di esenzioni non obbligatorie”. L’Italia come altri stati membri inoltre “ha tasse relativamente alte sulle compravendite immobiliari mentre le tasse annuali sulla proprietà non sono particolarmente alte”, per cui “c’è spazio per migliorare l’efficacia modificando la struttura tributaria nell’ambito della tassazione sui beni immobiliari”.
Avete capito bene, l’Europa chiede all’Italia cosa deve tassare. Ma è chiaro che un burocrate del bordello Europa non può decidere il destino di un paese senza nemmeno sapere le difficoltà che le famiglie stanno affrontando per pagare il 70% di tasse. Fa Bene Renzi a rigettare al mittente le pretese europee su cosa bisogna tassare: “Quali tasse ridurre lo decidiamo noi, non un euroburocrate a Bruxelles ha sottolineato Renzi – compito dell’Ue non è mettere bocca su quali scelte fiscali fa uno Stato e non deve decidere al posto dei singoli governi. Per questo confermo l’eliminazione nella legge di Stabilità della tassa sulla prima casa per tutti e per sempre”
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