ROMA -Isabella Adinolfi, M5S, intervenuta in Plenaria: «Ce l’abbiamo fatta. La votazione di oggi sarà ricordata come un momento storico nel riconoscimento dei diritti fondamentali e dell’importanza della diffusione della cultura».
Strasburgo. Il Parlamento europeo ha dato il proprio consenso quest’oggi, con 594 a favore, 9 contrari e 25 astenuti alla ratifica del Trattato di Marrakech, volto a facilitare l’accesso alle opere pubblicate per le persone non vedenti, con disabilità visive o con altre difficoltà nella lettura di testi a stampa.
Particolarmente soddisfatta Isabella Adinolfi, europarlamentare del Movimento 5 Stelle: «Finalmente, dopo anni di pressioni e di battaglie portate avanti nei confronti del Consiglio, ce l’abbiamo fatta: le persone non vedenti o affette da difficoltà visive vedranno riconosciuti i loro diritti».
L’obiettivo del Trattato è duplice: da un lato, garantire che gli Stati contraenti introducano un’eccezione e/o limitazione al diritto d’autore a favore dei non vedenti, ipovedenti o persone con difficoltà visive, così da eliminare tutti i possibili ostacoli e/o barriere che queste ultime si trovano a dover nel reperire opere in formato accessibile; dall’altro, quello di facilitare gli scambi transfrontalieri di opere in formato accessibile.
Il Trattato era stato firmato dall’Unione europea nel 2014, ma non era stato ratificato a causa delle reticenze del Consiglio. Dopo un percorso durato quasi quattro anni ci si appresta dunque alla ratifica definitiva. Fondamentale è stata l’adozione da parte dell’Europarlamento e del Consiglio della direttiva 2017/1564/UE e del regolamento 2017/1563/UE lo scorso 13 settembre 2017 a Strasburgo.
La votazione di oggi «rappresenta un atto giuridico fondamentale nell’implementazione dei diritti delle persone non vedenti o affette da difficoltà visive – spiega il membro della Commissione cultura nel suo intervento in plenaria – il trattato consente la realizzazione concreta del principio di uguaglianza e che dimostra come l’Unione europea, quando vuole, sappia operare nella giusta direzione. Sono decisioni come questa che danno senso al progetto europeo e che consentono ai cittadini europei di comprendere il valore aggiunto di questa Unione, che troppo spesso si occupa di banche e finanza e troppo poco della tutela dei diritti, soprattutto dei più deboli. Il voto di oggi – ha poi concluso Adinolfi – sarà ricordato come un momento storico nel riconoscimento dei diritti fondamentali e dell’importanza della diffusione della cultura».
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