Categories: Cronaca

alsi bidelli napoletani, scattano i licenziamenti a raffica

Il mondo della scuola è diventato un colabrodo, spesso si trovano insegnanti senza una competenza tale da poter insegnare, come si trovano insegnanti capaci che stanno ancora aspettando delle risposte. Forse la risposta può arrivare dallo scandalo dei falsi titoli dei bidelli napoletani scoperto nel Veneto.
Il caso era scoppiato a dicembre scorso in una scuola del Garda in provincia di Verona. Ora bidelli con falsi diplomi sono stati licenziati in tronco. Bidelli napoletani che si vantavano di essersi diplomati con il massimo dei voti, di avere maturato esperienza, ma di non essere in grado di dimostrarlo perché non in possesso di alcun attestato. I controlli da parte della Gdf cominciarono a tappeto. E fu proprio l’Ufficio scolastico regionale Veneto a prevedere lo stop dei controlli a campione e a dare il via a indagini più serrate.
Dalle indagini è venuto fuori di tutto e di più. I numeri di telefono delle scuole campane che avrebbero rilasciato i titoli, alcuni erano inesistenti, altri suonavano a vuoto. Interi «diplomifici» aperti ad arte e poi chiusi, che servivano appositamente a rilasciare i titoli. E si scoprì anche come qualcuno per ottenere il titolo abbia sganciato qualche migliaia di euro.
Un primo licenziamento di un bidello salernitano, pochi giorni fa, in una scuola di Portogruaro, nel veneziano, per falsa dichiarazione sui titoli. E poi altri tre bidelli salernitani migrati anche nelle Marche e in Abruzzo che si sono visti revocare la supplenza annuale. Cento sono le posizioni a rischio. I controlli serrati si stanno estendendo anche a tutti quelli in graduatoria che potrebbero aver riportato un punteggio maggiore per bypassare gli altri e a tutti quelli già in servizio.
A Bassano del Grappa un istituto scolastico avrebbe escluso dalle graduatorie due bidelli sempre campani, dopo che questi non erano stati in grado di produrre la documentazione contributiva. Dalle indagini è emerso un vero cartello di scuole-fantasma, nel napoletano, dove, tra il 2011 e il 2013 si sarebbero diplomate con il massimo dei voti persone che non frequentavano le lezioni. Le indagini vanno avanti su tutto il territorio, e molti istituti scolastici si stanno muovendo autonomamente chiedendo direttamente all’inps dati inerenti a bidelli presenti nelle loro scuole.

Redazione

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