amiglie abbandonate a se stesse dai governi, ma ora tornano utili, si vota
ROMA –Abbandonate e poi sedotte nella campagna elettorale, questo è quanto si può dire delle famiglie italiane, che a partire dall’inglorioso governo Monti ad oggi hanno solo preso bastonate dai governi di centrosinistra.

ROMA –Abbandonate e poi sedotte nella campagna elettorale, questo è quanto si può dire delle famiglie italiane, che a partire dall’inglorioso governo Monti ad oggi hanno solo preso bastonate dai governi di centrosinistra. Prime le hanno massacrate e ora che si deve andare al voto il governo cerca di varare più misure possibile per incantare le famiglie. Barzellette, come sempre.
L’ultimo esempio arriva dalla Legge di Stabilità. Nel testo presentato dal Governo, infatti, mancava la proroga del cosiddetto “bonus bebè”da 80 euro al mese per le famiglie meno abbienti. Un taglio di ben 200 milioni di euro, “rimpiazzato” da un generico “fondo per la famiglia” da 100 milioni (per fare cosa? Non è chiaro). Il bonus bebè, da quanto si apprende, diventerà strutturale (la norma inizialmente aveva validità triennale) ma l’assegno per i nuovi nati sarà più leggero. Secondo gli ultimi dati (giugno 2017), solo 12 Regioni hanno ricevuto i fondi delle intese 2014, 2015 e 2016 e sono riusciti ad assegnarli. Le altre, invece, ancora sono nella fase della programmazione. La famiglia torna utile solo per fini elettorali.
In Italia in ogni nucleo familiare ci sono perlomeno due persone senza lavoro, e chi lavora deve sostenere al fabbisogno di tutto il nucleo familiare. Ci sono famiglie addirittura, e sono tante, dove nessuno ha un lavoro. A queste famiglie comunque da parte di stato, regione e comuni, sono chiesti i soldi per pagare le tasse locale e non. Per loro non c’è sostegno economico e non ci sono politiche sociali. A queste famiglie comunque lo stato le attacca ugualmente attraverso i suoi prestanome per fargli pagare quello che non possono. Ma ora che si avvicina la tornata elettorale il governo in carica sta cercando di far credere che sta facendo qualcosa. È un po’ come i sindaci a fine mandato cercano di fare quello che non hanno fatto per cinque anni, e asfaltano qualche stradicciola per far vedere che hanno fatto.