ROMA-La corruzione in sanità colpisce le fasce più deboli dei cittadini e compromette le attività necessarie per prevenire, diagnosticare e curare i cittadini del nostro Paese.
La strigliata del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone, in occasione dell’iniziativa “Curiamo la corruzione” ha finalmente richiamato l’attenzione e la responsabilità di tutti sul giro di affari che ruota intorno alla sanità e che alimenta corruzione e abusi: dalle mazzette per le liste di attesa, al mercato dei farmaci introvabili e molto altro ancora.
I rischi di corruzione legati agli acquisti ed alle prestazioni sono innumerevoli. Sono invece insufficienti, per non dire inesistenti, le misure di prevenzione individuate e valutate dalla maggioranza degli enti sanitari. Da tali dati emerge che i rischi di corruzione non sono sufficientemente percepiti e tanto meno evitati.
Riteniamo corretto l’impegno per battere la corruzione in sanità con norme e piani anticorruzione. In tal senso è opportuno ribadire la necessità, in applicazione alla L. 190, di produrre “buone norme da far adottare e far applicare”. Infatti reprimere è necessario, ma non è sufficiente: urge mettere in campo strumenti preventivi per cambiare la mentalità di chi opera in tale settore.
Solo grazie ad una sanità efficiente e con una gestione trasparente è possibile ristabilire il diritto alla salute che i cittadini stanno progressivamente perdendo
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