Categories: Cronaca

inanziamenti facili, ma era solo una truffa online attraverso siti web

Attraverso la pubblicità su note piattaforme di “social network”, offrivano la possibilità di accedere a finanziamenti in modo semplice ed immediato e senza particolari forme di garanzia, perfezionandoli on line . Attiravano così numerosi utenti, ai quali, tuttavia, veniva preventivamente richiesto di effettuare versamenti anticipati, cui seguiva, però, la mancata erogazione del prestito.
L’operazione di servizio condotta dalla Guardia di Finanza di Pordenone su delega della locale Procura della Repubblica risulta originata da una querela presentata da un cittadino pordenonese, il quale, nel mese di febbraio 2019, trovandosi nella necessità di ricorrere ad un prestito, si era rivolto ad una società finanziaria con sede a Zurigo che pubblicizzava i propri servizi sul noto social network “facebook”.
Dopo un primo contatto avvenuto via mail, alla vittima veniva notificata l’accettazione dell’istanza di finanziamento per una somma di euro 50.000,00 per la cui concessione definitiva veniva, però, richiesto il versamento anticipato di una somma euro 1.266,00 mediante bonifico bancario su un conto corrente aperto presso una banca con sede nelle Isole Canarie. La sedicente azienda elvetica successivamente alla ricezione del denaro informava, tuttavia, il richiedente di aver “ceduto la pratica” ad una terza società con sede nella penisola iberica che dopo qualche giorno richiedeva, a sua volta, ulteriori somme di denaro per l’erogazione del finanziamento.
Il querelante, dopo aver rifiutato l’ulteriore versamento e richiesto il rimborso di quanto già corrisposto, riceveva quale replica un netto rifiuto e l’intimazione al pagamento della somma aggiuntiva, altrimenti si sarebbe proceduto al suo “recupero forzoso”.
Acclarato il contesto truffaldino posto in essere su un piano transnazionale, su delega della Procura della Repubblica di Pordenone, le indagini sono state, quindi, principalmente condotte all’estero, tramite i competenti Organi collaterali, ricorrendo a strumenti di cooperazione internazionale (Ordine Europeo di Indagine Direttiva 2014/41/UE del Parlamento e Consiglio Europeo).
Gli accertamenti condotti presso l’istituto di credito iberico destinatario del denaro, consentivano di ricondurlo a due soggetti residenti in Germania beneficiari delle condotte fraudolente. Il successivo sviluppo delle informazioni acquisite permettevano, poi, di collegare i due soggetti a società di diritto elvetico e spagnolo gestori di plurimi siti internet, utilizzati sempre per la perpetrazione delle truffe mediante fittizi finanziamenti.
I siti internet individuati ed utilizzati per dette attività criminose offrivano la possibilità, anche a cittadini residenti in Italia, di accedere a finanziamenti malgrado l’assenza di qualsivoglia titolo autorizzativo per l’esercizio dell’attività finanziaria rilasciato da parte della Banca d’Italia (necessario ai sensi del “Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia”).
Giusta richiesta della Procura della Repubblica di Pordenone, il Giudice per le Indagini Preliminari, con due provvedimenti di sequestro preventivo ex 321 c.p.p., disponeva l’oscuramento di tutti i cinque siti web utilizzati per perfezionare le truffe. Il provvedimento è stato eseguito mediante notifica agli Internet Service Provider che operano sul territorio nazionale che, conseguentemente, impediranno agli utenti l’accesso a tali indirizzi internet.
Dall’esame della documentazione bancaria è emerso che il sistema truffaldino posto in essere, attraverso l’utilizzo dei siti web, appositamente creati e che pubblicizzavano su facebook e altri social network fantomatici “servizi di finanziamento”, nel solo periodo dal 1° marzo al 30 aprile del 2019 ha permesso di ottenere illeciti guadagni, a danno di 300 soggetti stranieri di nazionalità spagnola, croata, inglese, tedesca e portoghese, nonché di 102 italiani (residenti nelle regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia), per un ammontare complessivo di 210.000 euro, a fronte di finanziamenti “promessi”, ma mai erogati, per milioni di euro.
L’operazione di servizio rappresenta un chiaro esempio dell’impegno profuso dalla Guardia di Finanza a salvaguardia degli interessi economico-finanziari non solo pubblici, ma anche dei privati cittadini e di come l’operare in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria porti a risultati concreti e immediatamente efficaci per il ripristino della legalità.

Redazione

Recent Posts

Una app che risolverà i tuoi problemi finanziari: pagata dal governo per far fiire la povertà | La scarichi e la tua vita cambia definitivamente

Ecco arrivare un'app, finanziata dal governo, la quale risolverà i problemi finanziari di molti. Non…

9 ore ago

Lo Stato ti deve pagare anche le visite private: ti basta una semplice domanda e ottieni un maxi rimborso | La legge parla chiaro

Queste visite sono totalmente spesate. Non lo sa nessuno, ma ti spetta un grosso rimborso…

11 ore ago

Borseggiatori, criminali e abusivi dichiarati intoccabili: tu se vuoi andare a lavorare sei anche costretto a pagare | 200€ che arrivano direttamente a casa tua per posta

Borseggiatori, criminali e abusivi dichiarati intoccabili: ormai i lavoratori non sono più tutelati dal governo…

14 ore ago

La friggitrice ad aria ti cucina il cervello: emette una potente sostanza tossica che ti uccide | Se la stai utilizzando sei in grave pericolo

Tutti credevano che facesse meno male, invece la friggitrice ad aria ti può uccidere. Fai…

17 ore ago

Non hai commesso nessuna infrazione, eppure arriva la multa: 3.500€ da pagare immediatamente | È tutto legale eppure sei costretto a pagare

Attenzione: l'auto è di papà ma la guidi tu? Potresti ritrovarti con una multa da…

19 ore ago

Autovelox e multe non bastano più, il comune vuole la tua eredità: cambiano la legge per prendersi tutti i tuoi beni | Da settembre cambia tutto

Brutte notizie per gli italiani, che ora dovranno lasciare al comune anche la loro eredità:…

23 ore ago