inisce l’era del mostro Equitalia, ma i cittadini non sono un bancomat

ROMA- Il mostro se ne va con tutti i suoi inquilini, o meglio, traslocano nella nuova società gestita dall’agenzia delle entrate. Un mostro, Equitalia, che in decennio ha distrutto migliaia di imprese e famiglie, uccidendoli nella dignità e negli averi. Tutto in nome di un’evasione che è solo frutto di una tassazione talmente elevata che ormai è diventata legittima. Oltretutto lo stato ha chiesto ma non ha dato, anzi, ha preso con la forza. Un popolo ridotto allo stremo non può pagare le tasse. Un cittadino se guadagna 1000 euro pensa a mangiare e pagare le spese necessarie come la luce.
L’abolizione di Equitalia rappresenta un cambio di rotta; la chiusura di un’era da dimenticare per quanto riguarda i rapporti tra cittadini e fisco. Equitalia ha basato le sue azione vessatorie su evasioni piccole. Dal 2009 si è visto che gli evasori erano di natura striminzita rispetto alla montagna di evasione costruita da strutture più grandi, e non sono evasori che si arricchiscono alle spalle dei cittadini onesti, ma aziende, fallite che non possono pagare. Un’agenzia che non ha saputo far distinzione tra chi non vuole pagare le tasse e chi non può più farlo. Ma non è solo un problema creato da Equitalia, che va precisato è stata creata e costruita con poteri enormi dai politici italiani, ma sono la somma di difetti storici di uno Stato che non ha saputo fare lo stato, ma ha orientato il suo interesse a sottrarre ricchezza ai privati cittadini. La società di riscossione è stata solo il terminale di un sistema che non ha funzionato ed ha ucciso le persone e le aziende, chiuderla è un atto di buona volontà e il riconoscimento che questo sistema così come è stato impostato non va più bene.
Quello che succederà da lunedì nessuno può saperlo, si soltanto che è cambiato nome e logo, ma la sostanza è rimasta invariata. Il vecchio sistema di riscossione non ha funzionato, i soldi recuperati sono stati pochi rispetto ai 180 miliari di evasione commessa ogni anno. Sappiamo tutti che la vera evasione sta da un’altra parte e non certamente nelle casse di quei poveracci che ormai non riescono più a mettere il piatto sulla tavola. Lo stato deve comprendere che finché non porterà la tassazione totale al 20% questo paese non si muove mai.