Sab. Giu 10th, 2023

Settembre 2021. Sull’autostrada del Sole che collega Roma a Verona, sta viaggiando con la sua band, a bordo di un pulmino, la cantautrice, conduttrice e fotografa, Fiorella Mannoia, diretta nella città veneta per prendere parte a uno spettacolo televisivo  trasmesso su Rai Uno in diretta dall’Arena.

L’artista, emozionata per la partecipazione all’evento canoro dal vivo, uno dei primi, dopo il periodo di chiusura e di interruzione delle manifestazioni dal vivo dovuto alla pandemia da Covid19, chiede di fermarsi al primo autogrill per pranzare.

Scesa dal pulmino, si dirige verso il ristorante dove ordina  al bancone un panino e un’insalata, imbattendosi, nel tragitto verso il suo tavolo, in un’ ammiratrice, poco più che maggiorenne, con un neonato tra le braccia, la quale, riconosciutala, la ferma per chiederle un autografo, quando il bambino inizia a piangere a dirotto.

Per calmarlo, l’artista invita la giovane donna a sedersi al suo  tavolo, al quale , quest’ultima,accettato, prende posto.

“Allora, ma dov’è che vai con questo bel bambino?…”, domanda la Mannoia alla ragazza. “Andiamo da sua nonna, mia madre, che abita a Verona…Io , invece, vivo e lavoro a Trieste da quando mi sono sposata con  il suo papà, ma ,fra qualche mese, tornerò a casa mia, a Verona…”.

Come torni a Verona?…e il padre del bambino?…”, chiede la cantautrice.

“Suo padre resterà a Trieste…diciamo che le cose tra noi non stanno andando come dovrebbero…insomma, ci stiamo separando!…”, replica la giovane donna, cullando il bambino,nel frattempo addormentatosi e risvegliatosi.

“Pensi che sia proprio irrecuperabile il vostro rapporto?…”, tenta di capire qualcosa di più la cantautrice.

Il fatto è che abbiamo entrambi vent’anni e non eravamo pronti per tutto questo…per diventare genitori, intendo…ma, siccome ci amavamo, abbiamo scelto la vita!…poi, però, le cose tra noi sono precipitate, anche se, per rendermene conto, ci ho messo un bel po’…E poi, volevo recuperare per nostro figlio…”, racconta la ragazza, subito interrotta dalla cantante.

“Se non vi amate più, separarvi è la cosa migliore da fare…sempre che ne siate sicuri…però,  fossi  in voi,  ci rifletterei ancora un po’…poi, se proprio non c’è  nulla da recuperare…”, consiglia la Mannoia,aggiungendo: “Però, mi raccomando , non fate soffrire questo piccoletto …Cercate di rispettarvi, di non farvi male a vicenda, perché chi ne risentirebbe di più sarebbe proprio lui…”.

Grazie!….lei è molto gentile…e disponibile, signora Mannoia!…”, esclama la ragazza, che la cantautrice ,con un cenno del capo, invita a darle del “Tu”, “Vede…vedi Fiorella, è la  seconda volta che mi salvi la vita…la prima volta è stato grazie a “Sally”… era il 2000, avrò avuto undici anni, e la tua  canzone mi ha aiutato in un momento di difficoltà…sai: la scomparsa del nonno, il padre di mia madre, e alcuni compagni di classe che mi prendevano in giro, perché non vestivo alla moda come loro…Ogni mattina, prima di andare a scuola, ascoltavo sempre l’ultima frase del brano: “Senti che fuori piove, senti ,che bel rumore…e riusciva a rasserenarmi…”, la seconda volta, invece, è stata “Combattente” a salvarmi, con la sua frase: “Chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso”…Grazie di cuore, Fiorella, grazie di tutto!”.

“Grazie di che?…sono io che devo ringraziarti!”,ribatte la Mannoia, continuando, per poi chiosare: “…Tu e tutte le persone che ascoltano e vivono le canzoni che canto e, a volte, scrivo, siete il senso del mio  mestiere…E’ per voi, per farvi emozionare, riflettere, pensare, che, ogni volta che sono su un palcoscenico, provo a mettere il mondo in una canzone…almeno, ci provo, con tutta l’ onestà e la lealtà nei vostri confronti di cui sono capace…”.

La musica ha un potere miracoloso, evoca odori, sapori, luoghi, sensazioni, amori nati e amori finiti,  ti spinge a pensare, ballare, innamorarti”Così, la cantautrice, conduttrice e fotografa Fiorella Mannoia, in un’intervista rilasciata qualche tempo fa al periodico “Io donna”.

Nata a Roma, il 4 aprile 1954 dal siciliano Luigi Mannoia, stuntaman specializzato in cadute,e da una madre di origini marchigiane, come il fratello Maurizio e la sorella Patrizia,  verso la fine degli anni Sessanta, poco più che adolescente, intraprende la stessa attività del padre, lavorando nel Cinema come controfigura dell’attrice Lucia Mannucci, in film quali: “Non cantare spara” di Daniele D’Anza, e di Monica Vitti e Candice Bergen, nella pellicola: “Il giorno dei lunghi fucili” di Don Medford.

Poi, recitato in ruoli minori in alcuni film di genere “Spaghetti Western”, quali:  Una colt in mano al diavolo”,E il terzo giorno arrivò il corvo” e in “Sei bounty killers per una strage”, nel 1968, manifestato un certo interesse per la musica,  partecipa al Festival di Castrocaro, con la canzone “Un bimbo sul leone”di Gino Santercole e già incisa da Adriano Celentano, aggiudicandosi non la vittoria,ma un contratto  con la casa  discografica Carisch, con cui incide il 45 giri: “Ho saputo che partivi/Le ciliegie” , cui seguono l’anno successivo altri due 45 giri: “Gente qua gente là/Occhi negli occhi” e “Mi piace quel ragazzo lì/Occhi negli occhi”, e la partecipazione in gara alla manifestazione canora “Un disco per l’estate”, senza però arrivare in finale.

Quindi, nel 1971, siglato un contratto con la It di Memmo Foresi,  pubblica l’album d’esordio “Mannoia Foresi &Co”, il primo di una serie  di 33 e 45 giri  pubblicati nel decennio con le case discografiche RCA italiana e Dischi Ricordi.

La vera e propria svolta, però, arriva nel 1981, quando partecipa al Festival di Sanremo con la canzone “Caffè nero bollente”, anche se per affermarsi come interprete deve attendere ancora qualche anno. E’ infatti nel 1984 che rivela al pubblico e alla critica  le sue qualità, portando sul palcoscenico del “Festival” il brano “Come si cambia”, cui segue la registrazione dei dischi: “Momento delicato” e “Fiorella Mannoia”, album “di transizione” verso il Festival di Sanremo del 1987, al quale prende parte gareggiando con il brano: “Quello che le donne non dicono”, scritto per lei dal cantautore Enrico Ruggeri, con cui ottiene il Premio della critica, riconoscimento che otterrà anche nel 1988 con la canzone “Le notti di maggio”di Ivano Fossati.

Pubblicato il disco: “Canzoni per parlare”, contenente  brani di Fossati, Ruggeri, Ron e Cocciante, composti , prodotti e arrangiati da Piero Fabrizi, nel 1989 incide “Oh che sarà”di Chico Buraque De Hollanda nella traduzione di Fossati, inserito nell’album “Di terra e di vento”, che vede tra le  firme anche quella di De Gegori e grazie a cui si aggiudica la Targa Tenco come “migliore interprete”.

Il decennio Novanta, poi, è scandito da una serie di dischi di successo, quali:  “I treni a vapore” , (con le canzoni: “Tutti cercano qualcosa” di Francesco De Gregori ,“Il cielo d’Irlanda” di Massimo Bubola e “Inevitabilmente” di Ruggeri-Schiavone, quest’ultima ,scelta dal regista Nanni Moretti come colonna sonora del film “Caro diario”) e “Gente comune”, il cui brano di punta è: “Giovanna D’Arco” di De Gregori, grazie a cui ottiene altre due Targhe Tenco.

Inaugurato il nuovo Millennio con l’album “Certe piccole voci”, contenente l’inedito di Fossati “L’Amore con l’Amore si paga” e  la canzone “Sally” di Vasco Rossi, che ottiene il doppio disco di platino, nel 2001 pubblica l’album “Fragile”, portato in giro con una tournée invernale  nei teatri e nei palasport ,con cui si aggiudica il premio “miglior live dell’anno”.

Preso parte nell’estate dello stesso anno a una tournée con Pino Daniele,Francesco De Gregori e  Ron, che totalizza 180.000 spettatori, fra il 2003 e il 2005, parte per un tour teatrale , durato due anni, da cui è tratto il disco doppio e il Dvd dal titolo “Concerti” e un libro con una lunga intervista in cui la cantante si racconta e riflette sull’attualità.

Interprete e ambasciatrice della musica brasiliana , nel 2006 dà alle stampe l’album “Onda tropicale”, parte in lingua italiana e parte in lingua portoghese, per realizzare il quale collabora con  musicisti, cantanti e autori prestigiosi come: Chico Barque, Caetano Veloso, Gilberto Gil, Djavan, Milton Nascimento, Lenine, Chico César, Jorge Benjor, Carlinhos Brown e Adriana Calcanhotto.

Inciso il disco ,“Canzoni nel tempo” , contenente le cover delle canzoni: “Dio è morto” di Francesco Guccini e “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo, nel 2008 pubblica, a sette anni di distanza dall’ultimo , il disco “Il movimento del dare”, brano-titolo dell’album, scritto da Franco Battiato e  Manlio Sgalambro.

Terminato il “In Movimento Tour”, nel 2009 registra il disco “Ho imparato a sognare”, con dieci cover di cantautori italiani, una nuova versione di “Caffè nero bollente” e il duetto con Noemi, oggi affermata cantante e allora agli esordi nel talent show “X Factor”, sulle note dell’inedito “L’amore si odia”.

 Quindi,  nel giugno dello stesso anno, partecipa a due eventi : la “Corale per il popolo d’Abruzzo”, serata di musica e solidarietà a sostegno della popolazione colpita dal terremoto, promossa da Renato Zero,  e il concerto “Amiche per l’Abruzzo” ,ideato da Laura Pausini e realizzato presso lo Stadio di San Siro , insieme con cinquanta tra le voci femminili più talentuose della musica italiana, per raccogliere fondi sempre in favore della popolazione abruzzese.

Nel 2010, partita per un tour in versione acustica , pubblica l’album “Il Tempo e l’Armonia”, contenente la canzone “Se veramente Dio esisti”, preghiera animata da un senso di smarrimento dell’uomo contemporaneo, scritta dagli Avion Travel.

Dedicatasi a un progetto per il recupero dei ragazzi delle periferie di Salvador Bahia, nel 2012 pubblica il disco “Sud”, prodotto da Carlo Di Francesco, anticipato dal singolo “Io non ho paura”, cui segue un tour e la partecipazione a Loves Emilia, concerto a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma.

Nel 2013, inciso l’album “A te”, tributo a Lucio Dalla, scomparso nel marzo del 2012, in cui interpreta i brani più famosi del cantautore bolognese, conquista sia  il disco di platino che il disco d’oro e inizia la lavorazione del nuovo album, “Fiorella”, pubblicato nel 2014 e subito disco di platino.

Vincitrice di un premio Nastro d’Argento per la canzone “Perfetti sconosciuti”, colonna sonora del film omonimo diretto da Paolo Genovese , nel 2016  produce l’album di Loredana BertèAmici non ne ho…ma amiche sì” e ,dopo aver diretto il concerto evento contro la violenza sulle donne, “Amiche in Arena”, recita nella pellicola di Michele Placido “7minuti”, vicenda di 11 operaie a rischio licenziamento, presentata alla Festa del Cinema di Roma.

Presentato il disco “Combattente”, trainato dal brano “Nessuna conseguenza”, uscito in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, nel 2017 torna per la quinta volta sul palcoscenico del Festival di Sanremo con la canzone “Che sia benedetta”, scritta da Amara e classificatasi al secondo posto, che ottiene in poche settimane il disco di platino.

Debuttato come conduttrice del programma del sabato sera di Rai Uno, “Un, due, tre…Fiorella!”,parte per una tournée italiana e internazionale, al termine della quale inizia la composizione del nuovo album “Personale”, il cui primo singolo “Il peso del coraggio” viene presentato alla 69°edizione del “Festival della Canzone” alla quale prende parte come ospite ed è seguito dalle canzoni “Il senso” e “Imparare a essere una donna”, il cui racconto è accompagnato da una mostra di fotografie realizzate dalla stessa Mannoia.

Nuovamente ospite del Festival di Sanremo ,nell’edizione Settanta, insieme con  Emma, Alessandra Amoroso, Giorgia, Elisa, Gianna Nannini e Laura Pausini , nel febbraio 2021, annunciail più grande evento musicale d contro le violenze di genere: “Una. Nessuna. Centomila. Il Concerto” , previsto per il giugno dello stesso anno.

Dato alle stampe di recente il brano “Chissà da dove arriva una canzone”, scritto dal cantautore Ultimo e presentato all’Arena di Verona, in occasione  dei “Seat Music Awards 2020 – edizione speciale a sostegno dei lavoratori”,preludio al disco di inediti  “Padroni di niente”, che uscirà il 6 novembre, duetta con Achille Lauro sulle note di “C’est la vie” e partecipa all’album di  Francesco GucciniNote Di ViaggioCapitolo 2: Non Vi Succederà Niente”, interpretando la canzone “Signora Bovary”.

A chi le abbia chiesto dove attinga per avere così tanta energia creativa ,ha risposto:  “Me lo chiedo anche io, non lo so dove prendo tutta questa energia. Quando si accendono le luci sei “sospeso dalla vita” ,come disse Caetano Veloso,  e non c’è nulla di eguale. Ancora mi piace e ne sono entusiasta e divertita. In questo momento, dove è tutto molto complicato, sento di dover tenere gli occhi sempre molto ben aperti, oggi più che mai è necessario essere combattenti. Come nelle mie canzoni, voglio essere un generale di un esercito di pace che non smette di combattere contro le ingiustizie. Le battaglie più difficili sono quelle che ogni giorno dobbiamo fare per esserci, per farci sentire, per non essere invisibili, perché tanti singoli insieme diventano una forza che niente e nessuno può fermare. Spesso non ce lo ricordiamo, invece, dobbiamo sempre tenerlo ben presente, questa è la prima battaglia “continuare a combattere”.