ROMA- Sono ore concitate al senato, quello che a breve non avrà più senso e la sua esistenza servirà solamente a riscaldare una poltrona all’interno del liquefatto parlamento italiano. Ci sarebbe poco da meravigliare se alle prossime elezioni ci sarà un plebiscito del Movimento Cinque Stelle: la vecchia politica sta andando in soffitta, e solamente i malati di politica ideologica voteranno ancora i vecchi attori.
La “munnezza” che si sta partorendo in questo parlamento da quando c’è Renzi, non ha nulla a che vedere nemmeno con i contestati governi Berlusconi. E già, Berlusconi, colui che è sceso in politica per cambiare l’Italia, in modo liberale, è stato fregato da una sinistra furba e cogliente che ha saputo invadere la sua leadership.
Berlusconi non ha saputo fare il premier. Non ha saputo tenere in mani le redini del partito. Berlusconi ha costruito Forza Italia la prima volta, l’ha chiusa costruendo il PDL, ha chiuso il PDL aprendo di nuovo Forza Italia, ma non capiva, a sua volta, che stava facendo il gioco di chi voleva farlo fuori politicamente. PDL e PD sono nati alla pari, entrambi sono nati in un momento in cui l’Italia poteva svoltare. Il PD è rimasto, mentre il PDL, che era vincente, è finito negli inferi dell’inferno. Con lui sono morti partiti come AN, che rappresentava con forza la destra italiana.
La nuova forza Italia di Berlusconi ormai non esiste più. Giorno dopo giorno sta precipitando sempre più giù nei sondaggi. L’affaire Renzi sta demolendo l’intera area di centrodestra. La deriva autoritaria sta prendendo corpo, e colui che era accusato di essere il nemico dell’Italia, Berlusconi, adesso deve fare i conti con un personaggio politico che sta trascinando il paese verso la fine della democrazia. Il tutto nel silenzio totale di chi dovrebbe contrastare una ascesa pericolosa.
Forza Italia non esiste più, e lo si legge in queste ore, dove molti senatori, specchio di un sistema che ha guardato agli interessi propri e non a quelli dei cittadini, sta trasmigrando dove più gli fa comodo. È evidente che la deriva autoritaria di Renzi apre i cuori a molti parlamentari golosi di un potere forte senza ostacoli.
Al momento solo Francesco Aracri è uno dei pochi che si sta attivandosi per cercare di trovare una strada capace di rimettere insieme le idee del centrodestra. E fa circolare un comunicato nella giornata di ieri per annunciare l’iniziativa “importante” che si terrà oggi a Roma, dove intorno al tavolo ci saranno Salvini, i big di Forza Italia, Fitto e l’ex ministro di An Andrea Ronchi, per capire se c’è ancora futuro per il centrodestra italiano.
Ma una cosa è certa, Forza Italia non ha più futuro, quello che può avere futuro in Italia e un nuovo PDL capace di rimettere insieme un centrodestra che oggi è completamente allo sbando. La colpa? Berlusconi deve assumersi tutte le responsabilità di quello che è successo negli ultimi dieci anni. Deve farsi da parte e consentire ad altri, giovani e capaci, di ricostruire una macchina politica che una volta correva a cento all’ora ed oggi ha il motore in panne. Il rischio è grosso, perché Renzi sta costruendo un modo di fare politica che l’Italia ha già vissuto 60 anni fa, ed è pericoloso.