ROMA- Io direi che la camorra è elemento costitutivo della cattiva politica tutta. E sì, adesso incominciamo a mettere in chiaro le cose, perché se la camorra finora non è stata sconfitta, pur avendo uno stato forte e militarmente ben attrezzato, significa che la politica ha chiuso gli occhi dinanzi al proliferarsi delle mafie. Non si può pensare altrimenti. Le parole che oggi escono a discapito di una città innocente, ma solo vittima di una cattiva politica, non si possono tollerare.
Ad appoggiare la tesi di Rosy Bindi scende in campo anche il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti: “Io stesso ho definito già in passato la camorra elemento costitutivo della società napoletana – ha detto Roberti davanti alla Commissione Antimafia. – Se non guardiamo in faccia questa realtà, se proseguiamo con i negazionismi, non possiamo approntare interventi strutturali. Le mafie sono state contrastate a mio avviso esclusivamente come problema di ordine pubblico solo nel momento in cui si riteneva che quella attività potesse attentare all’ordine pubblico e alle istituzioni. Quando dissi che la camorra era elemento costitutivo della società napoletana – ha proseguito – intendevo dire che è parte integrante della società ed è un problema economico, politico e sociale oltre che criminale; è un dato che troviamo dall’Unità d’Italia a oggi. La corruzione in Italia non è mai stata combattuta. Il corruttore è sempre stato visto come un furbo, come l’evasore fiscale. Come si fa a negare che le mafie siano elemento costitutivo della società da cui hanno avuto origine e poi si sono diramate?”.
Le parole di Roberti hanno un significato ben diverso, e spiegano le origini delle mafie e della corruzione politico-mafiosa. Un elemento importante che distingue un po’ le differenze tra mafia e popolazione onesta. A me piacerebbe che ognuno quando esprime dei concetti sulla città di Napoli e dell’intera Campania iniziasse a fare dei distingui tra il male e il bene. Il mal costume non è altro che un male costruito a misura per il sud dalle classi dirigenti. Poiché il sud è stato da sempre un incubatore di voti fondamentale, quindi il male che c’è al sud è stato da sempre un bene per la politica italiana tutta. Avere un area dove poter fare delle promesse elettorali è stato il succo della politica italiana, e così dal dopoguerra ad oggi, il sud è stato sempre tenuto nel totale sottosviluppo perché al momento opportuno doveva essere chiamato a dare un voto sulle promesse false delle campagne elettorali. E il sud ci è sempre cascato!!!