Scoperta dai finanzieri della Tenenza di Camerino, una frode
milionaria nella gestione dei servizi di accoglienza degli sfollati del sisma.
Ammonta ad oltre un milione di euro il decreto di sequestro preventivo emesso
dall’A.G..
Conclusa, dalla Tenenza di Camerino, un’articolata indagine di polizia
economico-finanziaria e giudiziaria – coordinata dal Procuratore della
Repubblica Dott. Giovanni Giorgio e dal Sostituto Procuratore Dott. Vincenzo
Carusi – nei confronti di una struttura alberghiera della provincia di Macerata
che, nel periodo dell’emergenza post-sisma, ha offerto il servizio di
accoglienza e gestione degli sfollati.
L’indagine, convenzionalmente denominata “El Dorado”, trae origine da una più
ampia attività info-investigativa posta in essere nel settore della tutela
della Spesa Pubblica nazionale, con particolare riferimento alle erogazioni di
contributi derivanti dagli eventi sismici del 2016.
La società, aveva infatti fornito, sin dai primi mesi successivi al terremoto,
ospitalità sia in favore dei cittadini sfollati che del personale delle Forze
di Polizia inviato per l’esecuzione di servizi di Ordine e Sicurezza pubblica
nei Comuni terremotati. Per tali servizi, la stessa ha incassato dalla Regione
Marche e dalla Prefettura di Macerata compensi per circa 1.500.000 euro.
Dalle indagini svolte è emerso che gli indagati, a vario titolo soci o
amministratori e tutti tra di loro collegati da stretti legami familiari,
avevano attuato una prolungata e illecita distrazione di risorse economiche dai
conti correnti societari, tanto da portarla alla declaratoria di fallimento.
L’attività svolta ha permesso non solo di quantificare la condotta distrattiva
in capo agli indagati, pari ad oltre 1.000.000 di euro, bensì di ricostruire
come circa 500.000 euro di tale somma siano stati reinvestiti nell’acquisto di
51 lingotti d’oro puro, dal peso complessivo di quasi 13 chilogrammi.
In esito alle indagini svolte, il GIP presso il Tribunale di Macerata – Dott.
Claudio Bonifazi – ha emesso, su richiesta del Procuratore della Repubblica, un
provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca del profitto
del reato.
Le Fiamme Gialle Camerti hanno quindi dato esecuzione al provvedimento
cautelare, sottoponendo a sequestro, oltre che a disponibilità finanziarie, 19
dei 51 lingotti d’oro, pari a complessivi 4,75 chilogrammi, del valore di circa
€ 200.000, rinvenuti in sede di perquisizioni all’interno di una botola
occultata sotto al letto di uno degli indagati.
Dagli accertamenti svolti, è altresì emerso che la società ha omesso di
presentare le prescritte dichiarazioni ai fini delle imposte sui redditi e
dell’IVA, per i periodi d’imposta 2016 e 2017, risultando quindi essere un
evasore totale, per cui si procederà anche al recupero a tassazione delle somme
evase.
L’operazione della Guardia di Finanza s’inquadra trasversalmente nelle linee
strategiche dell’azione del Corpo, volte a consolidare l’azione di contrasto ai
fenomeni illeciti più gravi e insidiosi, integrando le funzioni di polizia
economico-finanziaria con le indagini di polizia giudiziaria, anche al fine di
salvaguardare il corretto utilizzo delle risorse pubbliche.
