Possibile Nobel per la pace a Trump - QuotidianoItalia.it (Screenshot video YouTube)
Nel corso di un intervento al programma ‘Mattino Cinque’ il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha parlato del possibile Nobel a Trump
Il giorno dopo il raggiungimento dell’accordo, tra Hamas ed Israele, per quanto riguarda il primo piano per la pace continuano ad arrivare gli elogi nei confronti di Donald Trump.
Il presidente americano è stato uno dei mediatori, dei colloqui tra le due parti svoltosi a Sharm el Sheik, e che ha fatto trovare un accordo. Tanto è vero che, in questi ultimi giorni, si sta parlando di una sua possibile candidatura al Nobel per la Pace.
Ovviamente una vicenda che, nel giro di pochissimo tempo, ha scatenato delle polemiche non di poco conto. Polemiche che, però, non riesce a capire e ad accettare Antonio Tajani. Il ministro degli Esteri ne ha parlato nel corso di un intervento a “Mattino Cinque“.
Il vicepremier è stato molto chiaro: non ci sarebbe nulla di scandaloso se l’ambito premio dovesse finire tra le mani del numero uno americano, come ha ribadito più di qualcuno.
L’esponente di “Forza Italia”, quindi, appoggia la possibilità di vittoria di Donald Trump al Nobel per la Pace. Le sue parole, infatti, non hanno assolutamente bisogno di presentazione: “Io credo che abbiano già deciso prima a chi darlo. Nelle prossime ore lo scopriremo. I risultati ci sono. Trump può stare più o meno simpatico, si può essere più o meno d’accordo con le sue idee politiche, però è pggettivo che abbia ottenuto un risultato positivo“.
Il vicepremier ha continuato dicendo che l’argomento in questione sono le missioni di pace e che non dovrebbero esserci problemi soprattutto in merito a rapporti forti che l’Italia ha con gli USA. Poi ha precisato: “Sin dal primo momento abbiamo sostenuto il piano di pace americano. Lo stesso che adesso si sta applicando. Quindi sono convinto che tutta la maggioranza sarà favorevole“.
Dopo la concessione della tregua, tra Hamas ed Israele, Tajani afferma: “Mi aspetto un clima diverso“. A Firenze, nel frattempo, la città è blindata per l’arrivo della premier Giorgia Meloni.
In merito a ciò il ministro ha concluso: “Vogliono impedire il comizio finale che dovrò tenere in piazza a conclusione della campagna per le regionali assieme a Meloni e Salvini, Non capisco perché non dobbiamo parlare. In democrazia la libertà di parola è fondamentale. Adesso basta con odio e insulti“.
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