Categories: Cronaca

Gianni Morandi:“Grazie a tutti”

Aprile 1961 . Monghidoro , piccolo paese dell’Appennino tosco-emiliano , distante qualche chilometro da Bologna . In una vetusta ,ma decorosa bottega incassata , come una gemma in un castone , tra una falegnameria e l’officina di un carpentiere , un ciabattino , “Mastro Renato “, abbassata la saracinesca , a lume di candela , accomoda delle scarpe con il tacco logoro , usurato . Con un paio di lenti da vista ,cadenti sul naso per via delle stanghette allentate , un chiodo appoggiato tra i denti a mo’ di stecchino , foggia minuziosamente le calzature , a colpi di martello , quando, a squarciagola inizia a chiamare : “Gianniiiiii….mo vieni un po’ qui ! “ . Subito , da una porta sul retro dell’angusto negozio , sbuca un ragazzo di diciassette anni alto, dinoccolato , tutto braccia e mani lunghe : è Gian Luigi , detto Gianni , suo figlio. “Babbo , cosa l’è che c’è ? “, esordisce intimorito l’adolescente ; “ Hai letto le pagine del “Capitale” di Marx che ti avevo assegnato per oggi ? “ , domanda con tono da investigatore il solerte patriarca , “ Mo babbo, veramente io…….non ho avuto tempo! . Lo sai che dopodomani c’ho il concorso di voci nuove …., se voglio vincere mi tocca provare con “I cadetti di Scaglioni” , il mio gruppo ! “, risponde rammaricato il giovanotto . “Che cosa ? , mo te farai morire di crepacuore me e quella santa donna di tua madre Clara ! . Quante volte ti ho detto che la cultura l’è importante ? ….. te non la devi tralasciar ; te non devi esser un ignorante ; te devi capir cosa dicono i padroni ; quelli lì li devi intender , così non te potranno fregar ! . Te devi conoscer i tuoi diritti d’essere umano e de lavorator , intesi ? . Mo ascolta bene il babbo : qualunque mestiere deciderai di fare nella vita , te lo dovrai fare al meglio ! . E me raccomando , figlio mio, leggi , studia , interessate della società , della politica ! . Non te vergognar de non esser andato a scuola : te , non potevi , il tuo babbo non poteva pagartela . Ricorda : si deve vergognar chi c’ha la grana e non ci va , chi , potendo avere i maestri migliori , rimane un asino ! . Te puoi farti una strada per conto tuo , mo devi aver la volontà …. la volontà , diamine , vale più di qualsiasi diploma ! “ .
Ecco : la storia dell’ “eterno ragazzo “ della canzone italiana parte da qui . Da una realtà provinciale fatta di lavoro duro , di chiacchiere domenicali al bar , di zuffe tra compaesani illustri e poveri diavoli , tra democristiani e comunisti . Questa : è la provincia italiana degli anni Sessanta , animata , percorsa da fiere allegre , da sagre variopinte , da Feste dell’Unità “democratiche “ ed “egualitarie” , nella cui euforia , come nel vino, affogare l’amarezza per un sogno di ricostruzione infranto . E’ la provincia del pane e delle uova fresche , delle bonifiche ,delle campagne risanate , in cui a ciascun contadino , divenuto “coltivatore diretto” , spetta il possesso e la gestione di un podere ; degli artigiani che modellano il ferro, il legno , il vetro nel buio dei loro impianti ; delle piccole e medie aziende , sorte all’ombra dei grandi colossi automobilistici, siderurgici e metallurgici . E’ la provincia in cui , il 15 aprile del 1962 , Gian Luigi Morandi , nato l’11 dicembre del 1944 , vinse il “Festival degli sconosciuti” , cui aveva già partecipato l’anno precedente , classificandosi nono , dietro le cantanti , allora sconosciute, Iva Zanicchi e Orietta Berti . Il tronfio teenager, quindi , riscosse l’ambito premio messo in palio dagli organizzatori della manifestazione : un contratto con la casa discografica “RCA” e , siglato il documento , iniziò ad urlare dai juke-box : “Andavo a cento all’ora “, brano scritto da Franco Migliacci ( autore insieme con Domenico Modugno del successo mondiale “Nel blu dipinto di blu “) e , divertitosi a ritmo di “Go -Kart twist” (canzone colonna sonora della pellicola “Diciottenni al sole” ) , impartì alla sua bella l’ordine :“Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte” . Così , improvviso, esplose il fenomeno “Gianni Morandi” , che nel giro di pochi anni conquistò , con la sua faccia acqua e sapone e con una pronuncia della lettera S troppo scivolosa , il pubblico italiano . Genitori , figli , nonni ,radunatisi in massa davanti al televisore , assistevano entusiasti elle esibizioni di quel “cantante della porta accanto” , che timido e imbronciato presenziava alle trasmissioni televisive del momento : “Alta pressione” o “ Il signore di mezza età “ . Il 1964 fu l’anno della vittoria al “Cantagiro” ( con il brano “In ginocchio da te” , per settimane al primo posto dell’Hit parade ) e al neonato “Festival delle Rose” ( con la canzone “Non son degno di te” , che nel 1966 si aggiudicò lo scettro di “melodia regina” della trasmissione televisiva e musicale “Canzonissima” ) . Il “Morandi nazionale “ ,poi, cantò : “Se non avessi più te” e “Si fa sera” e la semplicità genuina di quelle “filastrocche” raggiunse il cuore degli ascoltatori , che accolsero con giubilo l’uscita nei “cinematografi” di film “musicarelli “ le cui trame erano ispirate , per l’appunto, dai successi del cantante bolognese. Sul set del film “In ginocchio da te” , cui seguirono “Non son degno di te” e “Se non avessi più te”, l’icona della musica leggera italiana , incontrò l’attrice Laura Efrikian , figlia di un noto direttore d’orchestra , con la quale , presto , malgrado le ritrosie della famiglia borghese di lei, formò una coppia non solo cinematografica . Infatti , tra le lacrime dei fan , i due si sposarono il 13 luglio del 1966 . Ma , dopo il podio ottenuto al “Cantagiro” con il brano “Notte di ferragosto”e la notizia della prossima paternità , a turbare la felicità dello “spilungone di Monghidoro” fu l’arrivo della temuta “cartolina rosa” . Tuttavia , grazie all’imminente lieto evento , la partenza immediata per la naia fu scongiurata e il rinvio festeggiato sulle note di “C’era un ragazzo “, canzone dell’autore Mauro Lusini , di esplicita protesta contro la guerra combattuta nel Vietnam , censurata dalla RAI per il testo fortemente polemico nei confronti degli alleati americani . La fortuna , si sa , è mutevole e cambia direzione come il vento e Morandi n’ebbe il funesto presagio nel 1967 , con la morte della primogenita Serena ,avvenuta mentre la giuria del programma televisivo “Scala reale” decretava la sconfitta della sua canzone “La fisarmonica” , battuta dall’impetuosa personalità vocale del “Reuccio “ Claudio Villa . Dunque , provato e deluso , partì per il servizio militare ,che svolse , senza alcun favoritismo , tra il CAR di Arma di Taggia (in Liguria) e il Reggimento del Genio di Pavia . Trascorsero quindici lunghi mesi prima che potesse tornare a calcare i palcoscenici , ma il suo canto continuò a scandire l’esistenza di milioni di connazionali attraverso le sigle (“Un mondo d’amore”, “ Mezzanotte fra poco “ , “Una domenica così “) di seguitissimi programmi televisivi ( “Giovani” , “Partitissima”, “Settevoci”) . Finito l’esilio per onorare la Patria , riguadagnò la ribalta grazie a “Canzonissima” , varietà musicale cui partecipò nel 1968 con il brano “Scende la pioggia”, cover di “Eleanore” , della band americana “The Turtles” e , nel 1969 con la canzone “Ma chi se ne importa” . Fondata una casa discografica con l’autore Franco Migliacci , la “MIMO”, classificatosi ottavo all’ “Eurovision Song Contest “ di Amsterdam con il brano “Occhi di ragazza”, nel 1970 , “l’interprete dei buoni sentimenti “, conobbe il declino . La contestazione , le critiche ai valori della società borghese imperversavano : non c’era spazio per un cantante emblema della tradizione. Morandi , allora, provò a virare , scimmiottando i cantautori “duri e puri” con la canzone “Al bar si muore” ,la cui esecuzione fu pesantemente fischiata al Palasport di Torino il 13 ottobre del 1970 . Nel 1972 , ritentò la sorte , portando al “Festival di Sanremo “ il brano “Vado a lavorare “, quarto posto che segnò la crisi artistica dell’idolo della generazione yè-yè . Escluso dal panorama musicale italiano e scoperto , invece, dal “cinema impegnato”, debuttò nel film “Le castagne sono buone” del regista Pietro germi. Nel 1974 , gl’Italiani , popolo cattolico , strenuo difensore della famiglia , con un referendum scelsero il divorzio , atto con il quale anche Morandi e la Efrikian sciolsero il loro vincolo matrimoniale ,facendo naufragare la loro storia d’amore nel mare delle carte da bollo e delle discussioni sugli alimenti per i figli Marco e Marianna . Conclusa la tournèe ,con la quale portò nei teatri la commedia musicale “Jacopone” (storia del frate di Todi ) e ,registrata la canzone “Sei forte papà” , sigla della trasmissione televisiva “Rete tre” , nel 1977 sparì dalle scene e s’iscrisse al Conservatorio Santa Cecilia di Roma per conseguire il diploma in contrabbasso . Gli anni Ottanta , però, raccontano di un consenso e di una popolarità ritrovati con l’intensa interpretazione dei brani : “Canzoni stonate”(di Mogol /Aldo Donati) , “Grazie perché” ( cover di “We’ve got tonight “ , riadattata da Sergio Bardotti e Nini Giacomelli ) cantata in coppia con Amii Stewart , “Uno su mille” (con testo di Franco Migliacci e melodia di Roberto Fia ), “La mia nemica amatissima”( presentata nell’edizione 1989 del “Festival di Sanremo” ) ,”Si può dare di più”( canzone trionfatrice della kermesse sanremese del 1987 ) eseguita con i cantanti Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri . Divenuto protagonista di sceneggiati televisivi dai grandi ascolti quali : “Voglia di volare “ , “Voglia di cantare “ , “Voglia di vincere” , non abbandonò la musica e nel 1988 pubblicò l’album “Dalla /Morandi” , realizzato in collaborazione con l’amico cantautore Lucio Dalla , con cui compose il brano “Vita” . Nel 1989 , incitava una misteriosa “signora solitudine” , cantando : “Parlami di te bella signora” e , nel 1992 , nel sincopato motivetto intitolato “Banane e lampone” chiedeva minaccioso e diffidente a una lei : “Chi c’era con te , chi c’era stasera?” . Nel 1995 , fu ancora una volta in gara al “Festival di Sanremo” con la canzone (secondo posto) “In amore” , eseguita in coppia con Barbara Cola e ,negli anni successivi, il successo di brani inediti come : “Giovane amante” , “Fino alla fine del mondo” ( light motif della miniserie TV “La voce del cuore” ) e ”La regina dell’ultimo tango” , donarono all’ idolo anni Sessanta una nuova giovinezza . Nel 1999 ,regalò agli ascoltatori una “Canzone libera”, scritta dal cantante Eros Ramazzotti e ai telespettatori di RAI UNO svelò, nell’inedita veste di conduttore del programma “C’era un ragazzo”, aneddoti sulla sua esperienza di uomo e di artista . Nel 2000 , dal palcoscenico dell’Ariston , dichiarò in musica di essere “Innamorato” della vita e della sua compagna Anna Dan , che lo aveva reso padre per la terza volta nel 1997 e che sposò soltanto nel 2004 . “L’amore ci cambia la vita”, tuonò nel corso della trasmissione televisiva del 2002 ,“Uno di noi”e nel 2004 dedicò lo speciale TV “Stasera Gianni Morandi”, solo a “Chi si ama veramente” . Nel 2006 , impersonando il ruolo del cattivo , orditore di scherzi e candid camera nel programma itinerante della RAI “Non facciamoci prendere dal panico” , tentò di sfatare il luogo comune circa la sua bontà e , nel 2007 , tornò a mostrare il suo lato angelico, sussurrando la struggente “Stringimi le mani”, del cantautore Pacifico . Infine , nel biennio 2011-2012 , al culmine di una inimitabile carriera , ha addirittura condotto il “Festival di Sanremo”.Insomma : quella del “ragazzo che amava i Beatles e i Rolling Stones” , è una vicenda umana piena di coraggio e volontà di aiutare chi ha bisogno ( è tra i fondatori della “Nazionale cantanti” , impegnata dal 1987 in cause umanitarie ), di rigore e disciplina (è un maratoneta e un tifoso esemplare della squadra di calcio del Bologna, di cui ,dal dicembre 2010 , è anche presidente onorario ) , di riconoscenza e umiltà ,perché ,nella gloria come nell’oblio , non ha mai smesso di dire : “Per quanto ho riso , pianto , sperato , per ogni giorno che ho ricominciato , per ogn’istante regalato , Grazie a tutti “.

Redazione

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