Sab. Mar 25th, 2023

Autunno 2010. Roma, Cinecittà. In uno dei teatri di posa dello stabilimento di produzioni cinematografiche, il coreografo e regista televisivo Gino Landi sta effettuando  i provini per il corpo di ballo che danzerà nella trasmissione-evento per i centocinquant’anni dall’Unità d’Italia, condotta da Pippo Baudo e dal giornalista e scrittore Bruno Vespa, dal titolo: “150”, che andrà in onda su Rai Uno nella primavera del nuovo anno.

Provinato l’ultimo ballerino, dell’ultimo gruppo previsto per la giornata, Landi sta per andare via , quando viene fermato da una ragazza: “No, la prego, non se ne vada, Signor Landi!…Aspetti, aspetti ancora un attimo, per favore!…”, chiede la giovane donna, spiegando: “Le chiedo scusa, per il ritardo, ma il fatto è che  arrivo dall’altra parte della città e , sa?, ho calcolato male i tempi,  pensavo di non trovare tutto il traffico che ho trovato…e, invece…Ora, però, sono qui e , se lei mi concedesse un’altra possibilità, vorrei sostenere il provino…”.

Buongiorno, signorina. Ben arrivata!…Comincio col dirle che una professionista non arriva mai in ritardo, ma è sempre puntuale!…Ora, io  apprezzo e accetto le sue scuse, però il provino lo sosterrà nel gruppo dei ballerini previsto per domani…Vede, se io accettassi di farle sostenere il provino adesso, questo non sarebbe giusto e corretto nei confronti dei suoi colleghi che si sono presentati in orario…Quindi, potrà certamente avere la sua occasione, ma domani!…”, saluta il coreografo, incamminandosi verso l’uscita del teatro, dopo aver preso il suo borsone con gli effetti personali.

“Aspetti, la prego…Lei ha ragione: una vera ballerina è sempre puntuale, una vera ballerina non arriva in ritardo a un provino, né tantomeno al lavoro, infatti: è così,  io non sono una vera ballerina…ed è proprio per questo che mi sono presentata su questo palcoscenico in ritardo!…Mi spiego: non è vero che ho ritardato  per il traffico…il fatto è che si tratta del mio  primo provino per una trasmissione importante e, quando la sua assistente ,  ha fatto l’appello e ha pronunciato il mio nome, io non ho risposto…non ne ho avuto il coraggio e sono corsa via  a nascondermi in  camerino!…Non  ho avuto il coraggio di rispondere “Presente!”, perché lei è un professionista, un coreografo  stimato, brillante, e ho pensato che, se mi avesse bocciato alla fine del provino, a quel punto, avrei avuto la certezza che non sarei mai diventata  una ballerina!…”, rivela l’aspirante danzatrice, interrotta da Landi.

“Signorina, lei mi sta dicendo che per paura di un eventuale no da parte del  sottoscritto, ha preferito fingersi assente e non sostenere il provino?…Quindi, lei mi sta rivelando di non credere in sé  e  nelle sue capacità come ballerina?…Dunque, se non crede lei   nel suo talento, perché dovrei farlo io?…”, domanda stupito il coreografo e regista alla ragazza, continuando: “Guardi che la prima dote di una ballerina, come di un ballerino, non è né la tecnica né l’allenamento fisico, ma è la fiducia nelle proprie capacità…L’ umiltà, che contraddistingue i veri artisti, non esclude certo la sicurezza in sé stessi e nel proprio talento  , che è ciò che fa davvero la differenza e  che dovrebbe  convincermi a scegliere lei piuttosto che una sua collega…Insomma, dovrebbe essere lei per prima a credere nel sua bravura!…Dopotutto, se è arrivata fino a qui, vuol dire che è consapevole di avere del talento, altrimenti, non si sarebbe neppure iscritta alle selezioni!…Il fatto è che a  frenarla è solo la paura!…Be’, se può aiutarla, le dirò che , agli inizi della mia carriera , anche io ero un ballerino, ma non amavo esibirmi in pubblico, tant’è che poi ho scelto di fare il coreografo e il regista…ma come vede ce l’ho fatta ugualmente e sa perché ?…perché con determinazione e, grazie allo studio costante , ho creduto in me stesso!…Quindi ,visto che è al suo primo provino “importante”, come mi ha detto e , vista la sua giovane età,  affinché lei superi ogni paura e insicurezza, mi tratterrò qui ancora una decina di minuti come mi ha chiesto, per assistere al suo provino…Adesso, così come ho fatto con i suoi colleghi,  chiamerò l’assistente coreografo che le mostrerà  una breve coreografia…Poi,  lei  la ripeterà, dopodiché, io le darò la mia opinione  su come ha danzato e  le comunicherò se ha passato o meno la prima selezione per la trasmissione, cui, nelle prossime settimane, seguirà una seconda !…Mi raccomando, signorina: si ricordi che nella danza, come nella vita, nulla è impossibile, basta impegnarsi, studiare, studiare e ancora studiare e crederci!…”.

“Un buon danzatore è quello che proviene dallo studio della danza , che l’ha studiata con fatica e disciplina”. Con questa descrizione del provetto ballerino/ballerina , il coreografo e regista teatrale e televisivo Gino Landi dà il benvenuto ai visitatori del suo sito online.

Nato a Milano, il 2 agosto 1933, Luigino Gregori, questo il vero nome dell’artista, sin da piccolo respira l’aria e le atmosfere del palcoscenico, grazie ai suoi genitori, tra i protagonisti di punta dei varietà in scena al Teatro Dal Verme ,che ne favoriscono e sostengono gli studi di danza intrapresi con la guida del maestro Oreste Fraboni. Quindi, esordito in teatro come ballerino, comprende come questa non sia la sua strada, giacché non ama esibirsi in pubblico. Da qui, la decisione di dedicarsi alla composizione coreografica.

Così, nel 1957, viene scoperto dall’attore e capocomico Erminio Macario durante l’allestimento  della rivista  “Bulli  e pupe”, messa in scena presso il Teatro Alcione  insieme con la compagnia del comico Luigi Visconti , detto : “Fanfulla”, cui segue nel 1958 , lo spettacolo ideato da Amendola e Maccari “Non sparate alla cicogna”, di cui cura le coreografie

Dalla fine degli anni Cinquanta, superate le selezioni, entra in Rai , affiancando la qualifica di regista a quella di coreografo e , iniziando a lavorare sia in televisione che in teatro e nel cinema.

Per la televisione, fra il 1958 e il 1969, cura le coreografie delle trasmissioni ideate da autori come Garinei e Giovannini e Dino Verde e, dirette da registi quali: Antonello Falqui e Romolo Siena: Benvenuto Signor Milione”, “Il Musichiere”, condotta da Mario Riva,Canzonissima”, presentata nel corso di diverse edizioni dagli attori Paolo Panelli, Nino Manfredi, Aroldo Tieri, Alberto Lionello  e Walter Chiari ,dalle  attrici Delia Scala e Lauretta Masiero e dalla cantate Mina, (conduttrice anche di “Studio Uno”), “Biblioteca di Studio Uno”, presentata dal Quartetto Cetra, “Johnny Sette” , “Johnny Sera” e “Scala reale”, condotte dall’attore e cantante Johnny Dorelli, “Zabum”,presentata tra gli altri da Corrado, Walter Chiari, Ave Ninchi, Antonella Steni ed Elio Pandolfi,”Il Tappabuchi”, condotta da Corrado Mantoni e Raimondo Vianello,Partitissima” , presentata da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e da Alberto Lupo e “Doppia coppia” ,presentata da Alighiero Noschese, Bice Valori, Sylvie Vartan e Lelio Luttazzi.

Nello stesso decennio, Landi, si occupa dei numeri di danza delle riviste, proseguendo il sodalizio con gli attori e gli  autori più affermati del genere quali Macario, Amendola e Maccari, di cui corografa gli spettacoli :“Io e l’ipotenusa”, “Cieli alti”, “Febbre azzurra”, “L’onorevole Compagnia Dapporto”,Sette italiani da salvare”, “Non sparate al reverendo” e “Angeli in bandiera”, commedia musicale a partire dalla quale inizia una collaborazione lunga e proficua con Garinei e Giovannini, autori ricchi di inventiva, già incontrati negli studi televisivi della Rai.

Per i due padri del “musical all’italiana”, dalla fine degli anni Sessanta, realizza le coreografie delle commedie: “Alleluja brava gente”, “Ciao Rudy”Aggiungi un posto a tavola”, “Felicibumta”, “Un mandarino per Teo”, “Anche i bancari hanno un’anima”, “Accendiamo la lampada”, “Rugantino”, “Un paio d’ali”, replicate con diversi interpreti nel corso del trentennio Settanta/Ottanta/Novanta, e dei one man show “Bravo”, con protagonista Enrico Montesano,  e “Riuscire a farvi ridere” di Terzoli ed Enrico Vaime, con protagonista  Gino Bramieri.

Non solo Televisione e Teatro, però. Il regista e coreografo, dagli anni Cinquanta ai Duemila, si cimenta anche nella realizzazione di coreografie e di scene di danza per numerosi film, tra i quali: “Le pillole d’Ercole” di Luciano Salce, “La bellezza d’Ippolita” di Giancarlo Zagni,” “La decima vittima” di Elio Petri, “Il compagno Don Camillo” di Luigi Comencini, “Ninì Tirabusciò” di Marcello Fondato, con l’attrice Monica Vitti nel ruolo della celebre sciantosa ,Roma” e “Casanova” di Federico Fellini, con le musiche di Nino Rota, “La divina creatura” di Giuseppe Patroni Griffi, “Il prato” e “Good morning Babilonia” di Paolo e Vittorio Taviani,  “La tempesta” di Paul Mazurskj,C’era una volta in America” di Sergio Leone, “Sogni proibiti” e “Aprile” di Nanni Moretti e “Pinocchio” di Roberto Benigni.

Attratto dall’Operetta, dal 1968 al nuovo Millennio, si occupa delle coreografie e della regia di molteplici rappresentazioni, tra cui: “Il pipistrello”,Al cavallino bianco”, “Il paese dei campanelli”,La vedova allegra”,Cin Ci Là”,  “La principessa della Czardas”,La danza delle libellule”,La contessa Maritza”,Rose Marie”,Il conte di Lussemburgo”,Il ballo al Savoy”, “Scugnizza”, “Baiadera”, “Il Barbiere di Siviglia”, “I racconti di Hofmann”,“Frasquita”, “Sissy”, “Paganini” e lo spettacolo “Giochiamo all’operetta”.

Non trascurata la televisione, fra gli anni Settanta e i Novanta ,è coreografo/regista di tutti i varietà di punta della Rai ,quali: “Doppia coppia”, “Serata d’onore”,”Un disco per l’estate”, “Dove sta Zazà”, “Milleluci”, “Fatti e fattacci”, “Bambole non c’è una lira” , “Ma che sera”, “Millemilioni”, “Premiatissima”,  di spettacoli speciali dedicati a singoli artisti, come: “Giandomenico Fracchia”, alter ego di Paolo Villaggio e “Una serata con Lando Buzzanca”, condotto dallo stesso Buzzanca, e di film-rivista come “Lulù”,  in cui l’attrice Mariangela Melato, oltre al talento d’attrice, mette in luce le sue doti di cantante e ballerina.

Curatore di coreografie per manifestazioni canore quali: “Un disco per l’estate” e “Festivalbar”, dal 1986 al 2008, stringe un sodalizio con il conduttore Pippo Baudo, occupandosi della regia e dei numeri di varietà e danza di  tutti i Festival di Sanremo e degli spettacoli del sabato sera presentati da quest’ultimo, quali : “Fantastico”, “Varietà”, “Serata d’onore”, “Numero uno”,”Tiramisù”, “Passo doppio” , “Sabato italiano”, concedendosi però la regia dello spettacolo “Partiti…di testa”, varietà teatrale, trasmesso dal Salone Margherita di Roma e  in onda su Rete 4, interpretato da Manlio Dovì, attore affermatosi grazie al Bagaglino di Pingitore.

Mai allontanatosi neppure dal Teatro, concerta la regia dei balletti, tra cui: “Orfeo all’inferno”e “Vivì” e collabora alla regia di pièce, come: “La rondine”, “Gioconda”, “Mila di Codro”e “Dulcinea a Manhattan”, per poi realizzare i numeri di danza per trasmissioni-evento  di Rai Uno , come “150”, spettacolo scritto in collaborazione con Pierfrancesco Pingitore, Giulio Calcinari, Claudio Donat-Cattin, Francesco Valitutti  e Marco Zavattini, fusione di varietà e approfondimento , condotto da Pippo Baudo e dal giornalista e scrittore Bruno Vespa, per celebrare nel 2011 i centocinquant’anni dall’Unità d’Italia.

Insignito di riconoscimenti  prestigiosi come il  premio Campidoglio, attivo e appassionato della danza anche negli ultimi anni della sua vita, proprio nel 2011 cura la regia e le coreografie del musical “Secrets of the sea”, composto per le musiche da Renato Serio e per i testi da Luca Gregori.

Allontanatosi dalle scene, si è spento nella sua abitazione romana il 17 gennaio all’età di ottantanove anni.

Numerosi i commenti e gli omaggi seguiti alla notizia della sua scomparsa, a cominciare dal conduttore Pippo Baudo che, particolarmente commosso, ai quotidiani La Repubblica e La Stampa, ha dichiarato: “Ho lavorato tantissimo con lui, abbiamo fatto teatro e tanta Tv. Tutti i miei “Fantastico” erano con la regia e la coreografia di Gino Landi. Era un uomo geniale, aveva lavorato con gli americani. Era un ex ballerino e coreografo eccezionale, veramente straordinario. La sua preparazione artistica era notevolissima. Conservo tanti ricordi e sono tutti i bellissimi. Le cose più belle che ho fatto nella mia vita artistica le ho fatte con Gino Landi. Sapeva montare i balletti nel giro di due ore, aveva un’idea brillante e la trasformava in balletto. Era davvero unico”.

Lorella Cuccarini, invece, interprete di numerose delle sue coreografie e dei suoi numeri di danza che hanno fatto la storia della televisione,  ha affidato ai  profili social il suo ricordo: “Sei stato un vero punto di riferimento nella mia vita. Il Maestro che tutti dovrebbero avere. Dicevi: “Non esistono coreografie impossibili. Mi potrai chiedere di modificarle solo dopo averle provate allo sfinimento”. Avevi sempre ragione tu. Ti voglio bene.”, così come l’attore Gianluca Guidi, figlio di Jhonny Dorelli, interprete da diverse stagioni teatrali, come il padre,  della commedia musicale di Garinei e Giovannini, Aggiungi un posto a tavola” , coreografata dallo stesso Landi, che ,via social,  ha scritto: “Ti ho conosciuto quando ero un bambino. Poi ho avuto la fortuna di lavorare con te…e tanto ho imparato!. Eri il più bravo di tutti!. Ciao Gino!”.

N.B. Si precisa che i fatti raccontati sono frutto di una ricostruzione fantasiosa della giornalista , pur traendo spunto da dati biografici reali.

Per la biografia, citazioni e fonti: il sito ufficiale dell’artista: www.ginolandi.it e Wikipedia. Il ricordo di Pippo Baudo raccolto da La Repubblica e La Stampa, redazione Spettacoli del 17 gennaio 2023. Il ricordo di Lorella Cuccarini e Gianluca Guidi, sui rispettivi profili social (Twitter-Instagram e Facebook).