Categories: Cronaca

Giobbe Covatta: “Il comico giullare”

Estate 2019. Roma, Campo de’ Fiori. In un’osteria, accanto alla statua del filosofo Giordano Bruno, arso vivo nel 1600 perché eretico, l’attore, umorista e scrittore Giobbe Covatta sta pranzando da solo, quando dall’ingresso principale del locale entra un signore che prende posto al tavolo accanto al suo. Questi, sedutosi, dopo qualche minuto in attesa del cameriere, riconosce l’artista; quindi, principia un discorso per avviare la conversazione. “Salve!…Lei è Giobbe Covatta, l’attore, non è vero?…L’ho riconosciuta subito!…” , esclama l’anziano,continuando: “Io , me chiamo Italo Pallottini, tanto piacere!…Ah, guardi,io ho visto tutti i suoi spettacoli e letto tutti i suoi libri sin dai tempi del “Maurizio Costanzo Show”…Eh, lei non sa quante volte ha guarito il mio cattivo umore!…Sapesse quante ne ho passate!…’Na vita , la mia, sempre a tribola’!…ma poi, bastava vede’ un monologo o una scenetta delle sue e…se ricominciava!…Se ricominciava a sopporta’ gli stenti, le fatiche…A volte, non me vergogno de’ dirlo, pure la miseria!…Sa, io ,mo’, c’ho ottant’anni e ‘sto in pensione, ma per quarant’anni ho fatto il tassinaro…il tassista, cioè!…Ah, sapesse quante ne ho viste pe’ strada: de’ giorno, de sera , de notte!, soprattutto di notte!…Ah, mannaggia, non me faccia di’ cos’hanno visto gli occhi miei de notte pe’ tutta Roma!, me faccia stare zitto, va!…Oh, da “La dolce vita” a “La banda della Magliana”!…e mo’ me tocca vede’ solo la mondezza che riempie le strade…insieme ai gabbiani…Che, so’ più i gabbiani de’ na volta, questi?…questi so’ aquile, che dico aquile: so’ condor!…”. “Caro Signor Italo, voi tenete proprio ragione!…”, esordisce Covatta con tono sornione, “Qua, non si capisce più niente!…Io l’altra mattina, sono uscito all’alba…ho fatto colazione in un bar sulla Casilina insieme con un cinghiale…lui ha preso un cappuccino…la bevanda, intendo, e io un caffé!…Per non parlare dell’altra mattina, a pranzo…a Trastevere…quando ho dovuto offrire una pizza oltre che all’amico mio pure a una famiglia di topi: padre, madre, figlio e figlia!…cosa che, oltre a costituire un problema igienico-sanitario, è pure un problema economico, una spesa in più!…Vuoi mettere quando prima uno usciva di casa e in piazza, ai colombi, al massimo tirava una mollica di pane oppure il sabato e la domenica , e solo perché era festa, un manciata di miglio?…Era tutta un’altra storia!…Adesso, invece, ci vuole un capitale pe’ sfamare tutte ‘ste creature in giro per Roma!…Eh, signor Pallottini io c’ho provato…io come comico c’ho provato a dire la verità, lo stato delle cose… a racconatare, il degrado, l’inquinamento…l’ho raccontato alla gente perbene, a quella per male, ai nostri governanti!…Ho fatto come faceva il giullare nel Medioevo, il “comico giullare”: ho raccontato tante volte al Re di essere nudo, ma lui ,chissà come mai, non c’ha mai creduto, s’è visto sempre vestito!…Secondo me: è perché non si accettava… non accettava di vedere riflessa nello specchio tanta bruttezza, tanta mostruosità, tanta incapacità, tanta ignoranza e disonestà, concentrate in una persona sola… Il re, si faceva troppa impressione, un’impressione esagerata!…. e per evitare di guardarsi, a un certo punto, ha murato gli specchi!…”.
” Io mi chiedo come facciano gli altri a non conciliare queste due cose: è la storia che ce lo insegna. Ti ricordi il re e il giullare? E’ da sempre così: il giullare ha un ruolo, racconta al re tutti i problemi del popolo ; il re , dal suo canto, se ha voglia, risolve il problema che il giullare gli ha mostrato”. Così, l’attore, umorista e scrittore Giobbe Covatta,in un’intervista rilasciata a un quotidiano, a proposito della funzione della comicità. Nato a Taranto l’11 giugno 1956, all’età di tre anni si trasferisce a Napoli con la famiglia. Qui, completati gli studi superiori, all’inizio degli anni Settanta consegue il diploma di liceo Scientifico presso l’Istituto Mercalli, per poi iscriversi alla facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma. Alternata la carriera universitaria al lavoro di animatore turistico e skipper di barche a vela, non nasconde la sua attitudine per lo spettacolo e la recitazione, esordendo come “comico”, con il nome d’arte di “Giobbe”,nel 1987, sul Canale Odeon TV, nel programma “Una notte all’Odeon”, e nel 1988 in Rai, nelle trasmissioni: “Tiramisù”, “Fate il vostro gioco” e “Chi c’è c’è”. Ma la svolta e la vera popolarità arrivano solo nel 1990, grazie al giornalista e conduttore Maurizio Costanzo e al suo “Maurizio Costanzo Show“, dal cui palcoscenico presenta alcuni dei sui libri: “Parola di Giobbe”, ( rivisitazione della Bibbia), “Pancreas-Trapianto del libro Cuore” e “Sesso? Fai dai da te!”. Quindi, nel 1991 debutta al Teatro Ciak di Milano con lo spettacolo “Parabolelperboli“, cui, fra il 1994 il 1997, seguono le pièce: “Aria condizionata“, dedicata alla salvaguardia delle balene e realizzata in collaborazione con Greenpeace, “Primate Assoluto”, “Io e lui”, quest’ultima, scritta e diretta insieme con Vincenzo Salemme e Francesco Paolantoni e “Art”, diretta da Ricky Tognazzi. Tuttavia, l’anno d’oro è il 1999, quando porta in scena lo spettacolo omonimo, tratto dal libro “Dio li fa e poi li accoppa“, in cui rivisita la Creazione e il Diluvio Univeresale. Negli stessi anni, alternata la partecipazione a pellicole quali: “Pacco,doppio pacco e contropaccotto” di Nanni Loy, “Camere da letto” di Simona Izzo e “Muzungu-Uomo bianco” di Massimo Martelli, al teatro (“Double Act”), non tralascia il piccolo schermo dove propone i suoi monologhi, prendendo parte al programma satirico di Rai Due “L’ottavo nano“, e si cimenta nel ruolo inedito di velista e maestro di navigazione nella trasmissione “Velisti per caso2. Ospite, dal 2003 al 2005, del programma Mediaset “Gialappa’s Band Mai Dire Domenica“, torna in libreria con i pamplhet “Dio li fa…Terzo millennio“e “Corsi e ricorsi, ma non arrivai” e partecipa alla trasmissione comica di Canale5 “Zelig”. Attore di fiction, nel 2010 interpreta il “Dottor Colantuono” nella serie “Medici miei“, mentre,nella stagione 2011-2012, ritorna in teatro con gli spettacoli: “Trenta”, dedicato ai 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani, “Niente progetti per il futuro” e “6°” (sei gradi”),incentrato sulla denuncia dell’aumento della temperatura del pianeta Terra. Sposato dal 2003 con la sceneggiatrice Paola Catella, conosciuta nel 1997, e padre di Olivia, sensibile alle tematiche ambientaliste, è ambasciatore di AMREF e testimonial di Save the chidren. Di recente al cinema con i film di Fausto Brizzi “Poveri ma ricchi” e “Poveri ma ricchissimi” e nelle librerie con: “A nessuno piace caldo- Perché il pianeta ha la febbre”, del suo ruolo di comico e della comicità, ha detto: “La comicità è denuncia. Il comico , se tutto va bene, riesce a rintracciare la patologia. Forse riesce persino a fare la diagnosi ; per la terapia serve la politica. Credo che ci siano possibilità di utilizzare i meccanismi della comicità per parlare di argomenti diversi. Quindi, perché dire solo sciocchezze? Tanto vale raccontare le cose che ti stanno a cuore , la tua idea del mondo. Ognuno fa il suo mestiere e ciascuno deve farlo nel modo eticamente più corretto, per se stesso e per gli altri”.

Redazione

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