Sab. Apr 1st, 2023

Estate 2019. Autostrada del Sole. L’attore Giorgio Panariello, partito da Milano,  a bordo della sua auto, sta paercorrendo la tratta A1 in direzione di Firenze, quando si accorge di aver bucato una delle ruote posteriori e , non avendone una di scorta, si ferma alla prima stazione di servizio fai da te per effettuare il cambio. Quindi, proceduto alla sostituzione della gomma, fa il pieno di benzina. Mentre riempie il serbatoio sul retro, riposta la pompa, scorge un cucciolo di cane Labrador, fermo, dinanzi al  paraurti della sua macchina. Spaurito, il cane, con ogni probabilità abbandonato dal padrone, fissa l’attore e conduttore come a chiedergli asilo a bordo dell’ auto. “Ciao, bello!…Te tu lo sai che sei proprio bello?…io, un cane così bello, un l’avevo mai visto! , inizia  a  parlargli, l’artista,accarezzandolo: “Eh, io lo so perché te tu mi guardi così, furbetto!…Te, tu vuoi salire a bordo…Te tu vuoi venire con me!…T’hanno lasciato solo, eh!…t’hanno abbandonato!…Senti, bello, facciamo una cosa: io sto tornando a casa, a casa mia, a Firenze, sicché, se a te ti garba, io un passaggio te lo darei volentieri…Poi, sempre se sei d’accordo,  ti ospiterei per un po’…tanto, targhette, al collo, non ne hai… un padrone, neppure!…Oh, poi, fa’ un po’ te!, magari invece hai da fare…devi andare da qualche parte….anzi,se ti va di venire con me, me lo dici dandomi la zampa!…Pronto, eh!, al mio tre : uno, due e…tre!…Vedi, lo sapevo che volevi venire con me, lo avevo intuito!…Beh, allora andiamo!…tocca sbrigarci, che stasera, a Prato, c’abbiamo uno spettacolo…e dico “c’abbiamo”, perché ormai ,te ,fai parte della mia squadra di lavoro…te tu sei la mia mascotte…anche perché ci siamo incontrati proprio oggi , che è il giorno della prima del mio show e, quindi ,non può che essere un segno del destino!…Te tu ci credi al destino, piccolo?…Come dici?, te tu non sai neppure cos’è il destino!…Già, stupido io che te l’ho chiesto!…Vabbe’, bando alle ciance, che ora è tempo di andare…Ah, dimenticavo : te tu vuoi salire davanti, accanto a me o dietro?…io, ti consigliere dietro, perché nun si sa mai, l’ è più sicuro, però fa’ un po’ te!…Accetti il consiglio, vedo!… Bene!…quindi oltre ad essere un bel cane, sei anche saggio!…Andiamo va…ti chiamerò: “Merigo”, come uno dei miei personaggi…”. Poi, aperto lo sportello e, fatto salire il cane sul sedile posteriore, l’attore viene chiamato da una signora, che chiede di fare una fotografia insieme con lui. “Oh, ma come sono contenta di vederla!, ma era da tanto tempo, sa?, che cercavo di incontrarla..io sono di Bologna e sono  una sua grande ammiratrice….Senta, io le devo confessare una cosa,ma non si imbarazzi, eh!…Io l’ho vista prima, con il cucciolotto…è stato così umano, così delicato…così tenero, che mi sono tanto commossa!…io, l’ho sempre stimata,ma non credevo che fosse così…così sensibile!…Sa, un uomo di  Televisione come lei , sempre circondato da belle donne!…”. “E lo so, lo so, signora!…E’ il solito luogo comune!…”, replica Panariello, chiosando: “Il fatto è che essere abbandonati è  terribile…e un cucciolo così, quando lo guardi negli occchi, non puoi non amarlo subito e portarlo con te…Poi, signora, cosa vuole che le dica : dietro la maschera d’attore, c’è pur sempre un uomo…un uomo con tutte le sue fragilità!…”.

“Il mio rimpianto più grande è non avere un figlio, forse lo percepisco anche dal rapporto che ho con gli animali. Probabilmente però ho saltato il momento giusto, ho pensato forse troppo a me stesso e al lavoro. Per fare un figlio adesso occorre pensarci molto bene”. Così, l’attore e regista Giorgio Panariello, si raccontava, qualche tempo fa, in un ‘intervista rilasciata a un quotidiano. Nato a Firenze il 30 settembre 1960, viene affidato dalla madre, insieme con il fratello minore Francesco,  ai nonni, con cui cresce  a Cinquale, frazione del Comune di Montignoso, senza mai conoscere il padre. Diplomatosi all’Istituto Alberghiero di Marina di Massa, attratto dallo Spettacolo, esordisce come imitatore nel 1981 a Radio Forte dei Marmi, emittente per la quale idea la trasmissione di comici “Radiosquillo”, che propone anche nelle discoteche della Versilia, dove lavora, in qualità di cameriere. Formato il gruppo di comici dei “Lambrettoni”(dal nome del noto scooter), si trasferisce a Firenze, città nella quale, proprio durante una serata presso “L’Aloha” di Fiesole, incontra il presentatore radiofonico e televisivo Carlo Conti e l’attore Leonardo Pieraccioni, entrambi esordienti. Dopo una serie di spettacoli itineranti, nei locali della riviera toscana, dove diventa popolare per l’imitazione di Renato Zero, inizia a esibirsi da solo fino all’esordio in Rai, nel 1991, nella trasmissione dedicata ai nuovi talenti “Stasera mi butto”. Dato vita ad alcuni monologhi teatrali nei quali interpreta diversi personaggi (da Merigo a Mario il bagnino), fra il 1986 e il 1999 è tra i protagonisti , insieme con Leonardo Pieraccioni,dei varietà estivi di Teleregione Toscana, di  Telemontecarlo e della Rai “Succo d’arancia”, “Vernice fresca”, “Aria fresca”, “Su le mani”, “Va ora in onda” e “Sanremo estate”, tutti condotti dall’amico Carlo Conti. Debuttato anche sul grande schermo, in piccoli ruoli (“Albergo Roma” di Ugo Chiti, “Finalmente soli” di Umberto Marino) nel 1999 è per la prima volta protagonista di un film “Bagnomaria”,  nel quale interpreta la galleria dei personaggi proposti nei varietà televisivi e del quale cura  anche la  regia. Nel 2000, invece, anno della svolta, conduce su Rai Uno lo spettacolo del sabato sera, abbinato alla Lotteria, “Torno sabato”, riproposto, visto l’enorme successo  di pubblico,  anche nelle stagioni 2002 e 2003. Ospite d’onore di una delle serate del Festival di Sanremo 2003,   alterna alla Tv,il Teatro (“Prove di uno show”, “Panariello…chi?”, “Panariello d’estate”, “Il borgese gentiluomo” di Molière). Poi, fra il 2004 e il 2005, tornato in video con il nuovo  programma del sabato sera “Ma il cielo è sempre più blu”, gira il film dell’amico Pieraccioni “Ti amo in tutte le lingue del mondo”. Consacrato come “mattatore dell’intrattenimento” grazie alla conduzione del Festival di Sanremo, fra il 2007 e il 2010  recita nelle pellicole “Notte prima degli esami” di Fausto Brizzi, “SmS Sotto mentite spoglie” e “No problem”  di Vincenzo Salemme e “I mostri oggi di Enrico Oldoini e porta in scena gli show  “Faccio del mio meglio”e “Ogni maledetta domenica“.  Seganato dalla scomparsa del fartello Francesco, morto improvvisamente la notte di Santo Stefano, a causa di un overdose di eroina, nel 2011 torna al varietà di prima serata (“Panariello non esiste”), stavolta in onda sulle reti Mediaset e  nel 2012/2013 è nuovamente tra i protagonisti delle commedie :”Un fantastico via vai” ed “…E fuori nevica” degli amici Pieraccioni e Salemme. Ospite, nel 2015, dell’ultima serata del Festival di Sanremo di Carlo Conti , a dicembre dello stesso anno, anima lo spettacolo natalizio “Panariello sotto l’albero”. Poi, ritrovati gli amici di sempre, Conti e Pieraccioni, nello spettacolo itinerante “Pieraccioni, Conti, Panariello” , ripreso anche nelle stagioni successive, dal 2018 a tutt’oggi è giurato della trasmissione di Rai Uno “Tale e quale show”. Vincitore di Telegatti Premi Regia Televisiva, scrittore, autore di romanzi, come “Adesso tu”, edito da Mondadori è legato da qualche anno alla giovane Claudia Maria Cappellini.  Coprotagonista al fianco di Sergio Catellitto della serie TV,  prossima alla messa in onda su Rai Uno ,”Pezzi Unici” di Cinzia CH Torrini e da metà novembre in tour  con i colleghi amici Pieraccioni e Conti, per il consueto spettacolo itinerante, di sé e della propria carriera, ha detto: “Per essere credibile devi lavorare sulla fisicità, saperti togliere tutte le maschere in un’opera di sottrazione. La mia comicità è popolare e cavalca quel che la gente dice, sfiora appena la politica ,pur traendo spunto dai problemi reali. Come Totò: la sua comicità si basava sulla tragedia della realtà. La satira, invece, è più feroce, aggressiva nei confronti del potere. Con un messaggio ripetuto e insistente, andando anche controtempo. Ma io difendo la libertà di espressione, a prescindere”.