ROMA- Mi associo alla tesi del M5S dell’esigenza di mettere una toppa nel mondo del sindacato. Mi associo perché anche io ho sempre classificato questo sindacato un male per il lavoro e non un bene. Dal 1970 i sindacati non hanno più fatto gli interessi dei lavoratori, ed hanno portato il sindacato ad essere disprezzato dai lavoratori stessi.
Quello che ha ucciso i sindacati, facendoli apparire un potere asservito al potere, è che troppi ex sindacalisti hanno fatto carriera in Parlamento, nei partiti, al Governo o grazie a posti di potere nella gestione di grandi aziende. Ciò mentre i lavoratori attendevano risposte dai sindacati.
I primi che rigettano i sindacati sono proprio i giovani. Infatti i giovani, perlopiù precari, non sanno neanche cosa sia un sindacato e non si iscriverebbero mai. Hanno ragione, poiché i sindacati si sono scordati di loro. Poi basti pensare che contro la riforma Fornero i sindacati non hanno fatto barricata contro una legge ipocrita. Molti accordi portati avanti dai sindacati sono stati fatti al ribasso e, oggi, molti lavoratori non vogliono sentir parlare dei sindacati. Ormai a questo sindacato nessuno crede più.
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