ROMA- Già oggi i loro padri non andranno mai in pensione perché la mancanza di lavoro li porta ad attendere la famigerata pensione sociale. Ma per i giovani il futuro è ancora più nero. Infatti anche se fossero assunti oggi, per loro la pensione arriverebbe a 75 anni. Un’età che da poco entusiasmo, visto che i manifesti da morto oggi registrano sempre decessi in torno ai 75 -80, quindi o i giovani non andrebbero mai in pensione o al massimo godrebbero dell’assegno dell’inps per soli pochi anni per la gioia dei politici tutti.
L’Inps ha posto lo studio sulla “generazione 1980, una generazione indicativa” prendendo a riferimento un “universo di lavoratori dipendenti, ma anche artigiani” ed è emerso come per un lavoratore tipo ci sia “una discontinuità contributiva, legata probabilmente a episodi di disoccupazione, di circa due anni”. Una generazione quindi che avrebbe in futuro non poche difficoltà per andare in pensione. Rischiamo di avere intere generazioni perdute all’interno del nostro Paese.
Una situazione che è arrivata a questo punto grazie alle cattive politiche della prima e seconda Repubblica, dove i politici non hanno saputo costruire il futuro delle attuali generazioni e quelle future. Insomma, una situazione che alla fine porterebbe ad una paralisi totale del nostro paese, dove si scontrerebbero diverse generazioni che non hanno più le garanzie di una vecchia tranquilla.