ROMA – Anziché spenderlo per acquistare testi utili ad ampliare le proprie conoscenze o per trascorrere una bella serata a teatro, alcuni hanno preferito disfarsene,guadagnandoci. Una cultura dell’arroganza, perché il bonus era nato per dare una mano ai giovani per arricchirsi culturalmente comprando libri, anche di saggistica e narrativa, ma che invece non ha sortito i suoi frutti. Qui però la colpa è sia dei giovani sia di chi doveva ricevere il bonus, cioè librerie in primis.
Molti di questi bonus sono stati spesi per comprare telefonini e altro che soddisfasse le bizze dei ragazzi, il tutto condito dall’arroganza di commercianti compiacenti che ritiravano il bonus e invece di dare libri davano contanti. Ma c’è di più, addirittura molti giovani hanno provato a mettere in vendita il bonus, cioè la carta, su facebook. È chiaro che tutto ciò è vietato dalla legge, e ci sono sanzioni severe per chi truffa lo stato, questo vale sia per i giovani sia per gli esercizi commerciali accreditati.
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