Primavera 2018. Roma. Liceo Classico Mamiani. Nell’aula Magna del prestigioso istituto, il compositore, direttore d’orchestra e pianista Giovanni Allevi, reduce dal successo del Concerto per Pianoforte e Orchestra n.1, eseguito dal pianista classico americano Jeffrey Biegel, sta per tenere un seminario. Attardatosi al secondo piano, nella stanza della Presidenza, messa a disposizione dal Dirigente scolastico, dopo essersi preparato, esce per raggiungere l’auditorium , quando, passando per un corridoio, da una classe, sente provenire il suono di un pianto. Avvicinatosi alla porta, scorge un ragazzo che, rimasto solo, singhiozza riverso sul banco. Quindi, entrato, lo raggiunge e gli si siede accanto: “Ciao!, come stai?…Oh, scusa, che domanda sciocca che ho fatto!…piangi, quindi è evidente che stai male!…Cos’è successo, perchè stai piangendo?…”, domanda Allevi al ragazzo, che, non riconosciutolo, lo scambia per un docente. “Scusi,Professore!…non volevo distrurbare, il fatto è che non ne posso più….stavolta hanno proprio esagerato e sono esploso…non potevo proprio trattenermi…”, inizia a raccontare l’adolescente, continuando: “Io ho quindici anni e non sono bello…non ho i muscoli che piacciono alle mie coetanee, ma loro non avevano, non hanno alcun diritto di ridicolizzarmi!…”. “Cos’è successo?…te la senti di dirmelo?…”, chiede il compositore, subito interrotto dal ragazzo: “Di solito, non racconto cose personali agli estranei,ma ora sento il bisogno di confidarmi con qualcuno…Mi chiamo Carlo…e i miei compagni di classe mi prendono in giro da qualche mese…Per i primi due anni di Liceo eravamo amici, poi, da quando ho cominciato a suonare il pianoforte e a frequentare una scuola di musica,anziché giocare a calcetto con loro, mi hanno preso di mira…battute, freccitine,insulti…Finora ho risposto con il sorriso,ma oggi…oggi hanno davvero superato il limite!…Hanno preso il mio diario di nascosto e hanno letto ciò che ho scritto…ovvero, che mi piace una ragazza della classe…quindi, durante la ricreazione sono andati da lei a farle vedere il diario e lei ha reagito ridendo e dicendo che non ero il suo tipo e che non le piacevo, fisicamente intendo, perché sono troppo magro e non sono alla moda…insomma, non rientro nello stereotipo del “belloccio”…mentre la guardavo da lontano parlare con quei due, vedevo nei suoi occhi il disprezzo nei miei confronti…E’ stato terribile!…Io ci tenevo davvero a lei…E’ stato come ricevere un pugno nello stomaco!…quindi, sono andato da loro, gli ho strappato il diario dalle mani e abbiamo fatto a botte…solo che le botte le ho prese solo io e alla fine , quando la Vicepreside è intervenuta, quei due hanno fatto ricadere la colpa su di me, dicendo che li avevo aggrediti, che ero stato io a cominciare…per farla breve: io sono finito in punizione durante l’ora di Educazione Fisica e loro adesso sono tranquillamente in palestra a giocare a pallone!…Guardi, io non ne posso più…non ne posso più di sentirmi invisibile!…”. “Senti, Carlo…a proposito io mi chiamo Giovanni…Io lo so come ti senti…ci sono passato anch’io…”, rivela Allevi, “quando avevo la tua età è successo anche a me…anch’io, come te , suonavo, suono, il pianoforte e questo mi faceva apparire agli occhi di alcuni compagni di classe come “diverso”…ma era solo perché non capivano il mio mondo…o io non riuscivo a spiegarglielo…poi, sai cosa ci ha avvicinati?, proprio la musica…Vedi, Carlo, la musica abbatte le barriere che spesso ergiamo tra noi e gli altri…Tu cerca di coinvolgerli, di raccontare loro cosa fai, cosa vuol dire per te suonare, magari si sentono messi da parte!…Un giorno, portali con te al Conservatorio e fagli sentire qualcosa…portali nel tuo, nel nostro universo, fatto di pentagrammi e note e vedrai che vi riavvicinerete e tornerete amici…Spiegagli che la musica, il pianoforte ,non sono cose noiose, ma anzi possono essere addirittura rivoluzionarie!…la musica dà a chi la suona una grande opportunità, quella di essere “classico” e, al tempo stesso, “ribelle”!…”.
“Ho capito che la musica sarebbe stata la mia vocazione la notte del 9 aprile 1990, il giorno del mio ventunesimo compleanno, seduto su una panchina della stazione dei treni di Napoli. Avevo appena fatto il mio primo concerto davanti un pubblico di sole cinque persone. Eppure, l’emozione che ne ho ricevuto è stata sconvolgente. Quella notte capii che la musica sarebbe stata la mia vita”. Così, il compositore,pianista, direttore d’orchestra e scrittore Givanni Allevi, in un’intervista, a proposito dei suoi inizi. Nato ad Ascoli Piceno il 9 aprile 1969,nel 1990 si diploma in pianoforte presso il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia e ,nel 2001, in Composizione presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Iscrittosi alla Facoltà di Filosofia dell’Università degli Studi di Macerata, nel 1998 si laurea con il massimo dei voti con una tesi su “Il vuoto nella Fisica contemporanea”, per poi frequentare l’Accademia internazionale di Alto Perfezionamento di Arezzo, diretta dal maestro, pianista, compositore e direttore d’orchestra Carlo Alberto Neri. Negli stessi anni, assolto l’obbligo di leva nella Banda dell’Esercito italiano, tiene una serie di concerti in vari teatri d’Italia eseguendo composizioni di Chopin,Bach, Beethoven, Ravel, Gershwin e Addinsell e segue corsi di Biomusica e Musicoterapia. Vincitore del Premio Speciale per le migliori musiche di scena, grazie alla composizione di musiche per la tragedia Le Troiane di Euripide, rappresentata al Festival Internazionale del Dramma Antico di Siracusa, supera le selezioni internazionali per giovani concertisti svoltesi presso il Teatro San Filippo di Torino. Poi, trasferitosi da Ascoli Piceno a Milano, invitato da Saturnino Celani, suo amico di infanzia e bassista di Jovanotti, incide la sua produzione pianistica in un disco prodotto proprio dalla casa discografica del rapper, cantautore e disc jockey, la Soleluna, in collaborazione con la Universal Italia, cui seguono il primo album per pianoforte solo, “13 Dita”, e una serie di esibizioni nel tour “L’Albero“, sempre di Jovanotti. Proseguito il sodalizio con il cantante pop fino al 2002, partecipa alla realizzazione del disco del suo disco “Lorenzo 2002–il quinto mondo” , come coautore e pianista di alcune canzoni, e come pianista al tour “Il quinto mondo-Jovanotti 2002“, di cui cura gli arrangiamenti e durante il quale esegue in anteprima il brano “Piano Karate”, inserito nel disco “Composizioni“. Terminato il tour, compone le musiche per un’opera dal vivo “La favola che vuoi“, che anticipa la pubblicazione nel 2003 del suo secondo album “Composizioni“,sempre prodotto dall’etichetta “Soleluna” con “Edel”. Nel 2004, intrapreso un tour internazionale a Hong kong, ottiene la cattedra di Educazione Musicale in una scuola Media di Milano. Quindi, alternati una serie di concerti a New York, nell’ambito della rassegna “Jazz italiano a New York“, a un ciclo di seminari tenuti presso la School of Philosophy , e presso la facoltà di Pedagogia di Stoccarda, dedicati a “La musica dei nostri giorni” e al “Rapporto tra musica e filosofia”, realizza i recitativi della “Carmen” di Bizet, messa in scena alla Baltimora Opera House. Rientrato in Italia nel 2005, debutta presso il Teatro Politeama di Palermo con la sua opera per pianoforte e orchestra “Foglie di Beslan“, eseguita con novantadue elementi dell’Orchestra Sinfonica Siciliana e pubblica con la casa discografica Bollettino/BGM Ricordi, il terzo album per pianoforte solista dal titolo: “No concept”, presentato anche in Cina e a New York, contenente il brano “Come sei veramente“, scelto dal regista Spike Lee come colonna sonora per uno spot pubblicitario. Aggiudicatosi il disco d’oro nel 2007 per “Joy”,con composizioni ancora per pianoforte solista, affianca i canautori Luciano Ligabue e Simone Cristicchi: il primo, in numerose tappe del suo tour acustico, e il secondo, nel brano “Lettera da Volterra“, presente nel disco di quest’ultimo “Dall’altra parte del cancello“. Dopo aver raccolto un largo consenso con il brano “Back to life“, scelto come colonna sonora per la pubblicità di un noto marchio automobilistico, compone l’inno della Regione Marche, eseguito in occasione della visita di Papa Benedetto XVI° a Loreto per l’incontro nazionale dei giovani e pubblica un doppio Cd con brani tratti dai quattro album precedenti e l’inedito “Aria”. Nel 2008,invece, dato alle stampe il quinto disco “Evolution“, in cui è accompagnato da un’orchestra sinfonica, suona il pianoforte nell’ultimo disco di Claudio Baglioni , “Q.P.G.A”,nella canzone “Fiumicino“. Composto il suo sesto album “Alien” per pianoforte solo, nel 2011 parte in tour, al ritorno dal quale registra “Sunrise“, tornando alle composizioni per orchestra, eseguite dall’Orchestra sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova. Nel 2015,ospite del Festival di Sanremo condotto da Carlo Conti ,si esibisce con il brano “Loving you” e compone il nuovo inno della Serie A di calcio “O generosa“, diffuso negli stadi all’inizio di ogni partita. Tenuti concerti in consessi istituzionali e per scopi benefici, è stato insignito di svariate onorificenze, tra cui il titolo di Cavaliere al merito della Repubblica italiana, conferitogli dal Presidente Giorgio Napolitano. Cimentatosi anche nella scrittura, fra il 2008 e il 2018 ha pubblicato diversi diari autobiografici e autobiografie: “La musica in testa“, “In viaggio con la strega” e “Classico ribelle“, editi da Rizzoli, “Vi porterò con me. La mia vita con la musica“, edito da Rai Eri e “L’equilibrio della lucertola“, edito da Solferino. Ambasciatore di Save The Children , dal 2016 passa lunghi periodi dell’anno su un’isola dell’Oceano Atlantico per riposarsi e trovare l’ispirazione. Autore di un Concerto per Pianoforte e Orchestra n°1, frutto dell’incontro con il pianista americano Jeffrey Biegel, interprete di Liszt e Rachmaninov e ,stretto collaboratore di Bernstein ed Emerson, nel 2020, anno della pandemia, pubblica il libro “Rivoluzione. Innovazione, follia e cambiamento“. Realizzato di recente il programma “Allevi in the jungle“, viaggio in giro per l’Italia alla scoperta dei talenti di strada, visibile sulla piattaforma RaiPlay, di sé ha raccontato: “Al liceo mi sentivo sbagliato. Pensavo solo alla musica classica e alla filosofia, non dicevo una parola, ero timidissimo, pura tappezzeria, e tutti si divertivano a nascondermi le cose, come una bicicletta che ritrovai appesa ad un albero. Ma molti anni dopo, durante una pizzata con gli ex compagni, due ragazze carine mi si avvicinarono per chiedermi un autografo. Al tavolo è sceso un silenzio sbigottito”.