ROMA- Ci sono molti organismi politici che attaccano la cattiva informazione. È vero, c’è un’informazione faziosa e tendenziosa che stravolge le cose e rende un servizio pubblico come l’informazione inadeguato. Ma è anche vero che la colpa maggiore è degli italiani lettori, che si stanno facendo abbindolare dai social network che servono ai chi fa informazione per mettere in atto gli acchiappa-link partendo già dai titoli accattivanti o inconclusi che attirano l’attenzione del lettore. Ebbene, uno ci può cascare una volta, due, anche tre, poi basta memorizzare il nome di quel sito e non aprirlo più cosciente che è un titolo bufala perché il testo poi dice tutt’altro.
È stato anche evidenziato che il 60% dei lettori dei social leggono solo il titolo e guardano l’immagine, ma nessuno legge il contenuto. Essi prodigano anche a condividere, ma chi riceve fa altrettanto, il risultato è che nessuno ha letto il testo del servizio. Insomma, gli italiani sono un popolo che non sa informarsi, e questo comporta una caduta della cultura che impedisce al popolo italiano di raggiungere un elevato picco di cultura. Sappiamo bene che un popolo senza cultura è ostaggio dei poteri forti, ed essi vogliono che il popolo non si informi correttamente perché se la massa è “ciuccia” loro privilegiano.
Un saggio di circa 120 anni fa di Gustav Le Bon, Psicologia delle folle, spiega esattamente quello che sta succedendo oggi: secondo Le Bon, nelle folle o in qualunque numerosa aggregazione di persone si crea un “inconscio collettivo” grazie a cui l’individuo si sente deresponsabilizzato e privato dell’autocontrollo. Inoltre quello che unisce la folla non sono la cultura e i principi morali; la sinergia avviene su punti più bassi, quali la semplicità intellettuale, la suggestionabilità, l’esagerazione dei sentimenti. Questi sì, capaci di aggregare una più larga maggioranza. Insomma: “Un individuo nella folla è un granello di sabbia, mosso dalla volontà del vento”.
Le Bon aveva ragione, perché oggi sta succedendo proprio questo: la cattiva cronaca sta portando intere generazioni ad essere delle nullità che corrono dietro le masse e non sanno informarsi. Informarsi significa leggere giornali che danno un ottima informazione a 360 gradi, libri di qualsiasi genere, guardare trasmissioni televisive che escono dal circuito dei talk show. Invece si evidenzia che la cronaca stupida, che rende ciucci, cattura l’interesse ma li rende disinformati al cento per cento. Se stiamo diventando un paese con la più bassa cultura è perché leggiamo solo i titoli e non i contenuti, quindi non sappiamo fare distinzione da una cattiva informazione o inutile, da quella capace di aiutare a migliorarsi. Tale atteggiamento farà sì che il nostro paese resta superfluo, perché avremo future generazioni che non sapranno confrontarsi con il resto del mondo, poiché non ha saputo crearsi quel bagaglio culturale capace di migliorarli.
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