ROMA- Sono sempre del parere che i politici scendono in campo per raccogliere voti, a volte illudendo, spesso prendendo in giro, ma il fine ultimo è sempre quello di usare il voto dei cittadini per fare carriera politica. Non ci sono ragioni che fanno credere diversamente. Dopo tutti gli scandali che vedono al centro la politica, il sentimento unanime degli italiani è un costante distaccamento dalla politica. Un sistema che ha arrecato enormi danni alla collettività e continua ad arrecarli.
Pur essendo garantisti fino alla fine, ma lo scandalo del petrolio, ultima di una lunga serie di truffe ai danni della collettività, dimostrano in pieno come questa politica, con sempre le stesse facce in campo, abbia superato il limite della degenza.
Il problema principale è che gli italiani continuano ad essere ciechi, e non hanno dato mai uno scossone ripulendo il parlamento dalle vecchie glorie parlamentari. Il rinnovamento vero e proprio non c’è mai stato. Spesso anche i giovani che sono scesi in campo, alla fine si sono dimostrati figli della stessa logica politica costruita dai padri dei partiti. I giovani come i loro padri usano il voto degli italiani solo per costruire una carriera politica interminabile.
Per questo motivo, il voto degli italiani, sembra essere uno strumento di appartenenza del politico di turno. Ad ogni elezioni i politici sono sicuri di essere votati facendo affidamento ad un pacchetto di voti consolidato, come se fossero diventati di proprietà e nessuno può scardinarli. Ecco, questo sistema consolidato, Con la complicità degli italiani, ha messo i paletti al futuro della nazione, poiché i politici una volta eletti continuano a fare interessi diversi da quelli che servono ai cittadini. Al centro di tutto si pone il clientelismo politico, che è l’arma usata dalla politica per tenere ed incrementare il pacchetto dei voti. Questo prassi è consolidata sia in campo nazionale sia nelle realtà locali.