ROMA- Fotografare l’Italia di oggi non del tutto facile. Esce fuori un’immagine scolorita e fosca, dove una parte della popolazione vive in affanno quotidianamente. C’è da dire che la parte onesta del paese sta sprofondando sempre di più in povertà. Quel ceto medio che ha mantenuto la nazione si sta sgretolando del tutto. Gli onesti, per dirla tutta, stanno diventando poveri.
I disonesti invece vivono meglio di tutti. La categoria dei disonesti e minima ma ha fatto grandi danni, sono persone che hanno fatto lettere false alle assicurazione truffandole per anni e anni. Persone che hanno truffato la macchina pubblica. Persone che hanno abusato di chi lavora distruggendogli pure la salute. Persone che ogni giorno si sono alzati per meccanizzare la truffa del giorno. Eppure questi soggetti truffatori oggi stanno bene, camminano in macchine di lusso, hanno case di lusso, case al mare, soggetti che truffando il prossimo si sono garantiti una vita da nababbi.
L’onesto invece, oggi, si ritrova a fare i conti con la povertà. Ha vissuto una vita intera a pagare le tasse agli enti statali e locali. Si è privato di tante cose pur di comprarsi o costruirsi una casa. Ha sacrificato se stesso per il bene della collettività. Ha lavorato, sudando, pur di continuare ad essere onesto. Ma l’onestà non l’ha ripagato, anzi, l’ha distrutto. Oggi quell’onesto si avvia a perdere tutto, perché altri cittadini disonesti sono entrati nei palazzi del potere, ed hanno dato la botta finale a chi con l’onestà ha costruito e retto l’Italia per anni.
L’onestà non paga, è vero, perché vedere i disonesti, in questo momento di crisi, fare anche i spavaldi accusando l’onesto di essere incapace, mostra in pieno di come i disonesti sono una merdacchia. Poiché questo paese se oggi sta morendo, la colpa è delle merdacchie che hanno costruito fortune sulle spalle della povera gente onesta. L’onesta non paga, speriamo in questa vita, confortandoci che nell’altra vita queste merde possono avere la giusta punizione. Se cosi non fosse, gli onesti la prenderebbero in quel posto due volte.