Gli unici che troveranno lavoro sono i diecimila navigator a chiamata diretta

Il reddito di cittadinanza doveva essere una misura per far uscire subito dalla povertà chi non ha più lavoro. Un provvedimento che doveva essere immediato e poi capire come procedere per gradi e rimodernare il sistema Italia. I centri per l’impiego vanno chiusi, sono un ente inutile come le camere di commercio, occupano posti di lavoro ma non hanno nessuna utilità per i cittadini. I centri per l’impiego non hanno mia trovato un’ora di lavoro a nessuno. Le camere di commercio non sono mai state a fianco delle imprese, se non per chiedere la retta annuale.
Il reddito di cittadinanza scritto dal M5S inizia sembra uno spot per le prossime europee. Chi troverà un lavoro sono i diecimila tutor da assumere e che dovrebbero seguire passo passo i percettori del reddito, aiutandoli a trovare lavoro – grazie alle famose «tre offerte» – per «emanciparsi» dalla misura varata dal governo.
C’è da dire che il sistema voluto dal M5S mette ancora una volta fuori giochi chi oggi ha perso il lavoro ma ha una casa e di sicuro non avrà il reddito. Mette fuori gioco tante persone che non hanno il lavoro, ma l’interno nucleo familiare potrebbe superare i limiti imposti dal reddito. Tutte persone che non rientrerebbero nella platea, ma sono poveri.
Appare, quella del M5S, una politica simile a quella della vecchia DC, che ha fatto del clientelismo politico la sua roccaforte per rimanere al potere tantissimi anni. Infatti gli unici che troveranno lavoro saranno i diecimila tutor da inserire nei centri per l’impiego. Anche qui c’è da ridire tanto, poiché saranno a chiamata diretta, e qui scatta l’effetto clientelare, la chiamata diretta è solo un modo per arginare la lungaggine dei tempi di assunzione, ma è un rischio clientelare elevato. Pensa un po’ la chiamata ricade proprio a ridosso delle elezioni europee. I navigator saranno gli unici a trovare lavoro, poiché i tutor troveranno difficoltà a trovare il lavoro agli altri in un paese dove il lavoro non c’è.