Il grande campione umiliato da Spalletti ed osannato dai tifosi milanisti

ROMA- Anche questa volta mister Spalletti ha sbagliato. Sul 4-1 c’era poco da aver paura, ma Spalletti non ha voluto regalare la gioia a Totti di entrare per l’ultima volta nello stadio San Siro di Milano.

Il grande campione umiliato da Spalletti ed osannato dai tifosi milanisti

ROMA- Anche questa volta mister Spalletti ha sbagliato. Sul 4-1 c’era poco da aver paura, ma Spalletti non ha voluto regalare la gioia a Totti di entrare per l’ultima volta nello stadio San Siro di Milano. L’allenatore si difende, ma è indifendibile, perché nello stadio milanese a fare la bella figura sono stati i tifosi del milan, che con uno striscione hanno osannato l’avversario Totti.
È sta un’ovazione di pubblico, quello rossonero, che ha reso omaggio a Francesco Totti poco prima del fischio di inizio della partita contro la Roma, in quella che si prospetta come l’ultima apparizione a San Siro da calciatore per il capitano giallorosso.
Dopo l’annuncio del nome di Totti fra le riserve, lo speaker del Meazza si è fermato per una decina di secondi abbondanti, durante i quali tutto il pubblico dello stadio si è alzato in piedi applaudendo il campione romanista. La bandiera della Roma per tantissimi anni, che ha saputo regalare tante gioie ai tifosi giallorossi. Un riconoscimento che arrivato da una tifoseria avversaria, e questo fa onore ai tifosi milanisti che hanno saputo dare lustro ad un campione del calcio italiano che non ha mai tradito i colori della maglia che indossava, nonostante c’era chi volesse portarlo via da Roma offrendogli ingaggi super milionari.
Ma i tifosi milanisti si sono superati, dimostrando di aver raggiunto una grande maturità a differenza di altre tifoserie che offendo senza contegno. Infatti nei primi minuti della ripresa, nella curva sud compare lo striscione con “l’omaggio al rivale Totti”. Ma quel grande gesto della tifoseria rossonera non ha scosso mister Spalletti, che non ha riservato un défilé speciale al capitano giallorosso, lasciandolo in panchina per tutta la partita senza tener conto che in panchina c’era un grande campione che anche gli avversari glorificavano.
di Daniela Errico