Guai ad essere un bravo cittadino: aiutare il tuo comune ti costa fino a 500€ | Volevi aiutare e finisci col pagare

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Se vuoi dare una mano ti puniscono - pexel - quotidianoitalia.it

Se cerchi di compiere una buona azione ti multano subito. Il comune ti punisce se ci tieni all’ambiente

Le montagne di spazzatura sono da sempre una delle piaghe delle città italiane. Strade, piazze, marciapiedi: ovunque, sacchetti abbandonati, carta, plastica, rifiuti organici che puzzano al sole.

È un fenomeno che nei decenni ha costretto le amministrazioni comunali a introdurre sistemi di raccolta organizzata, impianti di raccolta differenziata, cassonetti specifici, isole ecologiche.

Non basta però avere le regole scritte, serve anche che i cittadini rispettino gli obblighi.

La differenziata è diventata requisito minimo ma resta spesso una promessa disattesa, un tema di discussione sotto l’ombrellone come nei consigli comunali.

Chi non rispetta le regole

Quando le regole funzionano, i benefici sono evidenti: meno spreco, materiali riciclabili recuperati, discariche che non traboccano, meno inquinamento. Ma dietro queste buone intenzioni si nascondono sfide quotidiane: lo smaltimento costa, il trasporto, il personale addetto, il lavaggio dei contenitori, la manutenzione delle isole ecologiche.

Tutto a carico dei bilanci comunali, che a loro volta pesano sulle tasse locali e sulle tariffe Tari che i cittadini devono pagare. Chi abita in zone isolate o in comuni con risorse limitate paga spesso di più per questi servizi, e la qualità della differenziata può essere poco uniforme.

Eppure, non è solo una questione di strutture o investimenti. Spesso l’anello debole è la responsabilità individuale. Molti cittadini agiscono con inciviltà: non rispettano gli orari del ritiro della spazzatura, buttano i sacchetti indebitamente in strade diverse, non differenziano correttamente, o peggio ancora lasciano rifiuti accanto ai cassonetti o in aree non predisposte.

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Non raccogliere la spazzatura – pexel – quotidianoitalia.it

I buoni cittadini vengono multati

La sorpresa, se non lo sapevi, è che in alcuni comuni raccogliere personalmente i rifiuti abbandonati per strada può costarti una multa. È paradossale: qualcuno vuole “fare il bene” pulendo un angolo di strada, raccogliendo bottiglie o sacchetti e portandoli nei cassonetti, aspettandosi plauso, e invece rischia sanzioni. Le ragioni sono da cercare nei regolamenti comunali che definiscono come “manipolazione non autorizzata” del rifiuto anche il conferimento di materiali raccolti al di fuori del servizio di raccolta previsto.

In pratica, il regolamento richiede che il conferimento dei rifiuti avvenga tramite i canali ufficiali: bidoni stradali, cassonetti, isole ecologiche, e pronuncia che solo chi conferisce nei tempi, nei modi e nei contenitori stabiliti possa usufruire delle normative. Chi raccoglie rifiuti da terra, anche se l’intenzione è buona, potrebbe essere considerato “conferitore abusivo” se non rispetta questi criteri, ed essere multato. È una situazione che mette in evidenza la contraddizione tra volontà di migliorare l’ambiente e rigidità burocratica.