In Ucraina si è sviluppato uno scenario simile a quello che avvenne a Cuba, quando la Russia voleva installare i suoi missili sul territorio cubano e l’America si oppose con forza a questo scenario che metteva a rischio la sicurezza americana. Il buon senso da entrambi i lati evitò uno scenario pericoloso per il mondo. In Ucraina, purtroppo, questo non è successo, anzi, si è fomentato e innalzato lo scontro, e la reazione della Russia è stata devastante al contrario di quello che successe a Cuba. C’è stato chi ha soffiato sul fuoco con aria a benzina invece di trovare la soluzione pacifica alla crisi tra Ucraina e Russia. L’Europa è una di queste. Spinta dalla Nato e dall’America, non ha costruito un percorso di pace attraverso un dialogo proficuo che portasse ad individuare la giusta strada della convivenza pacifica. L’Europa doveva essere il primo attore, invece gli attori di questa vicenda sono diventati la Cina e L’America e l’Europa è diventata il figlio ubbidiente delle scelte altrui.
“Non si possono vincere guerre che non si possono combattere, l’Europa è sconfitta in partenza”. Il professore Alessandro Orsini, docente di sociologia del terrorismo internazionale, torna a parlare martedì 15 marzo, a #Cartabianca, il programma di Rai 3 condotto da Bianca Berlinguer. “Noi dobbiamo chiedere scusa al popolo ucraino perché lo abbiamo indotto a credere che se la Russia avesse invaso l’Ucraina la Nato sarebbe intervenuta o almeno che i Paesi occidentali avrebbero fatto qualcosa”, l’atteggiamento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che continua a chiedere la no-fly zone e più armi “è una conseguenza dell’atteggiamento della Nato e dell’Unione Europa – spiega Orsini – Noi questo povero popolo lo abbiamo già ingannato una volta, ora il meglio che possiamo fare” è limitare i danni e cercare di fare meno morti possibile. “I governi europei non stanno facendo nulla, neanche con le armi” perché non inviano quelle “importanti”, spiega Orsini che torna sul punto: “L’Europa non ha il coraggio di dire di aver ingannato queste persone”.
È un pensiero condivisibile, poiché proprio l’atteggiamento dell’Europa è quello che ha indotto l’Ucraina a credere in qualcosa che è quasi impossibile. Tutti lo sapevano, perché allora non hanno fermato uno scenario di guerra che ormai già era evidente quando Mosca ammassava truppe al confine con L’Ucraina? L’Europa ha fatto da spettatore, forse aspettando cosa gli ordinavano gli altri, mentre era proprio lei che doveva difendere i paesi europei dallo spettro della terza guerra mondiale fermando l’espansione della Nato ad est e fermando il predominio di Putin sul nascere. Tutto ciò non è avvenuto, e questo è un errore enorme che non può e non deve pagarlo il popolo Ucraino.