Ormai il reddito di cittadinanza, misura voluta e approvata dal M5S nel primo governo Conte con l’appoggio di Matteo Salvini che faceva parte di quel governo, è entrato a pieno titolo nella campagna elettorale diventando strumento di propaganda soprattutto nel centrodestra. Al di là delle scaramucce tutte politiche, i bisogni dei cittadini non possono passare in secondo piano. Spendere miliardi di euro per le armi e lamentarsi di nove miliardi per il reddito di cittadinanza, e sul serio una presa per i fondelli. Infatti gli investimenti previsti nel 2022 saranno di 25,8 miliardi di euro. Il Parlamento italiano ha deciso di portare al 2 per cento del Pil la spesa militare in Italia. Vale a dire circa 38 miliardi di euro all’anno, quasi il doppio dei 21,4 miliardi di euro che abbiamo speso nel 2019.
Aumentiamo la spesa militare in modo insensato, sottraendo risorse ad altri capitoli, però scendiamo in piazza a chiedere, ipocritamente, la pace per tutti. Non solo, tutti questi soldi vengono sottratti ai bisogni dei cittadini. Rimane paradossale combattere i 9 miliardi di euro del reddito di cittadinanza, quando, poi, spendiamo 38 miliardi per le armi. Chiaramente i novi miliardi del reddito aiutano a far mangiare le persone, mentre i 38 miliardi spesi in armamenti, se la matematica non è un’opinione, servono per uccidere le persone. Lottiamo continuamente per la pace, ma se non si smette di produrre armi, la pace non si ottiene mai, poiché la testa folle che fa scoppiare una guerra uscirà sempre.