Mer. Dic 6th, 2023

Siamo alla fine di questa campagna elettorale anomala, che ha visto l’estate essere travolta dalle promesse dei partiti. Il paese esce da due anni difficili dopo l’epidemia, poi è subentrata la guerra che sta portando le bollette elettriche e del gas fuori controllo, e il popolo si sente ormai smarrito, non trova l’ancora di salvezza. I cittadini cercano rassicurazioni nella politica, ma queste non arrivano, specialmente in questo momento.

Negli ultimi trent’anni è mancato il dialogo tra cittadini e istituzioni. Sono mancate le politiche sociali attuate per alleviare le sofferenze dei cittadini in difficoltà. I partiti si sono chiusi nelle loro roccaforti e non sono usciti a dimostrare al cittadino che erano lì per risolvere le loro difficoltà. Questa campagna elettorale ha dimostrato l’inverso: i cittadini sembrano essere clienti affezionanti dei partiti. La formazione delle liste lo dimostra in pieno, quando abbiamo iniziato a sentir parlare di collegi sicuri. Come per dire lì ci sono i nostri clienti fidati e possiamo candidare chi vogliamo per farlo eleggere.

Invece non è così. I cittadini sono uno spirito libero con una mente che li fa pensare e decidere. I partiti devono assumersi le responsabilità dei propri errori. Capire che dall’altra pare c’è un popolo che attende delle risposte. Non si può continuare a proporre ciò che non si è fatto. Ci vogliono idee che portino la politica e i cittadini a diventare un’unica cosa. La nazione non è di chi la governa, la nazione appartiene al popolo, quindi bisogna essere uniti affinché le risposte che servono possono arrivare il prima possibile. Il distacco del popolo nei confronti della politica lo dimostra in pieno. Lo spettro di un astensionismo fuori misura, può essere l’evidenza che i partiti vanno tutti riformati, e nuove idee possono subentrare alla vecchia logica di partito, affinché i cittadini non siano più considerati clienti ma elettori liberi di scegliere. In politica non può esistere il pacchetto clienti, altrimenti il cambiamento non arriverà mai.