Categories: Cronaca

I malti di tumore se ne vanno via in silenzio nell’indifferenza generale

I tumori sono la seconda causa di morte (29% di tutti i decessi), dopo le malattie cardio-circolatorie (37%). Si può affermare che, mediamente, ogni giorno oltre 485 persone muoiono in Italia a causa di una neoplasia. Nel 2019 sono stimate 371mila diagnosi (196.000 uomini e 175.000 donne), erano 373mila nel 2018: 2000 in meno in 12 mesi.
I cinque tumori più frequenti sono quello della mammella, (53.500 casi nel 2019), colon-retto (49000), polmone (42.500), prostata (37.000) e vescica (29.700). In calo, in particolare, le neoplasie del colon retto, dello stomaco, del fegato e della prostata e, solo negli uomini i carcinomi del polmone, che continuano, invece, ad aumentare fra le donne (+2,2% annuo), per la preoccupante diffusione dell’abitudine al fumo di sigaretta fra le italiane. In crescita anche il tumore della mammella e, in entrambi i generi, quelli del pancreas, della tiroide e i melanomi (soprattutto al Sud).
Sono questi alcuni dei dati che emergono dal volume I numeri del cancro in Italia 2019, il censimento ufficiale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica-AIOM, dell’Associazione Italiana Registri Tumori-AIRTUM, di Fondazione AIOM e di PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), PASSI d’Argento e della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (SIAPEC-IAP) giunto alla nona edizione e presentato oggi a Roma nell’Auditorium del Ministero della Salute in un convegno nazionale.
Ecco, numeri alla mano, il tumore è più potente dell’attuale coronavirus. Ma sembra che si faccia solo chiacchiere intorno alla malattia del secolo, ma in concreto non esiste una vera attenzione verso questo terribile male. Dove stanno le cause dei tumori? Quanto influisce sulla nostra vita ciò che ingeriamo? Risposte decise non ci sono. Si sa solo che il tumore colpisce indistintamente chiunque nel mondo, quindi è una malattia planetaria che è più potente di un virus virale.
A me ha fatto tenerezza un video che circola suoi social di un uomo che indossava la mascherina nella zona rossa del coronavirus. Nel video lui dice, con tanto dolore dentro: “ ha detto di essere un malato di cancro, a cui resta un mese di vita. Noi, diceva, andiamo via nell’indifferenza generale, “senza rompere i c… a nessuno”, mentre voi state impazzendo per questa cosa qui. Ma non vi vergognate? Chiedeva”. Ecco, questo è il sentimento di chi è stato colpito dal male del secolo e sa di non uscirne vivo. Eppure continua a vivere con la speranza che la morte arrivi il più tardi possibile. Ma andrà via in silenzio nell’indifferenza generale di tutti.

Redazione

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