Gio. Giu 8th, 2023

Dopo l’elezione del capo dello stato si è aperta una nuova pagina nella politica italiana. È un momento storico particolare, dove l’epidemia fa da padrona costringendo la politica ad accodarsi a scelte ormai che non hanno più senso. L’epidemia ha dato una sorta di potere ai partiti di governo, ma di certo questo potere finirà. L’epidemia finirà, e i partiti saranno costretti a riscrivere la loro storia.

Il rischio è quello di rimanere col cerino in mano. Infatti il premier Draghi può decidere tranquillamente di non seguirli più e costruirsi una nuova strada che va ben oltre la politica. Come lui stesso ha evidenziato “il lavoro me lo cerco da solo”. Chi pagherà il prezzo più alto di tutto quello che è stato fatto finora, saranno solo i partiti.

Dovranno cercarsi un nuovo messia da osannare per continuare a sopravvivere nelle calde camere dei palazzi. Riformare un governo sulla scia di quest’ultimo, e cercare di non cadere ogni qualvolta qualcuno non è d’accordo. Chi sta ignorando tutto ciò sono proprio i partiti.

E sì, stanno sottovalutando o ignorando quello che può succedere dopo. Draghi può farsi da parte, chi non può farlo sono loro. Da qui a pochi mesi devono iniziare una campagna elettorale. A chi incolperanno? Nessuno. Sono loro gli attori di questa legislatura. Sono loro che hanno formato tre governi, e sono loro che ne hanno fatto parte. Nell’ultimo governo ne fanno parte tutti ad esclusione di fratelli D’Italia. Quindi sarà dura invitare gli elettori a dargli fiducia, sperando che i cittadini vanno a votare, altrimenti oltre il danno ci sarà anche la beffa. I partiti rischiano seriamente di ritrovarsi col cerino in mano.