Si può dire che i partiti italiani da quando c’è Draghi alla guida del governo sono tutti allineati e ammutoliti. Nessuno di loro fa più politica. Si è creato un’enorme divario tra partiti e cittadini. nessuno parla più. Tendono a dire qualcosa ma poi alla prova dei fatti approvano tutto ciò che ha deciso Draghi. In queste ore c’è una disputa tra il capo dei cinque stelle e Draghi sul 2% del Pil da destinare al riarmo dell’Italia.
Dopo lo scoppio della guerra in ucraina, per incanto si è aperto il discorso del riarmo in molti paesi europei, come se qualcuno avesse guidato la decisione di vendere armi invece di demolirle.
In queste ore anche l’Italia deve approvare il provvedimento del riarmo. Infatti il premier Mario Draghi tira dritto sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil nel rispetto degli impegni Nato e ottiene il sostegno del Quirinale dopo un colloquio al Colle con Sergio Mattarella.
Il presidente del Consiglio affonda con decisione i suoi colpi chiarendo che non ci si può sottrarre agli impegni con la Nato, pena il far venir meno il patto che tiene in piedi la maggioranza. Quindi o l’Italia compra armi o cade la maggioranza. Nel frattempo i cittadini pagano lo scotto sia della guerra sia dell’epidemia e sprofondano sempre di più nella miseria.
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